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Accordi di programma e conferenze di seroizi 55
dovendosi piuttosto procedere ad una valutazione comune della situazione
ad opera delle parti, per poi approdare a modificazioni concordate
del programma ovvero, ove ciò non sia possibile, alla decadenza
taut caurt dell'accordo.
Questa soluzione pare giusticata: a) dalla comune natura pubblica
dei partecipanti (o di quasi tuttì i partecipanti), che mal tollera la
soggezione ad un atto di supremazia qual è il recesso unilaterale
di una delle parti. Non è un caso, in proposito, che l'articolo 15
della legge sul procedimento amministrativo non estenda, agli accordi
fra amministrazioni, il regime del recesso per sopravvenienze
stabilito, per gli accordi fra amministrazione e privati, dall'articolo
11 della stessa legge; b) dall'unificazione delle funzioni che
si determina quando l'accordo è assorbito nell'atto amministrativo
generale di approvazione, che nova la fonte degli obblighi di tutte
le parti.
In questo senso, una specifica disciplina è contenuta nei già menzionati
accordi di programma sulla Val Basento e sullo Stretto di
Messina (33).
A questo punto può sorgere qualche perplessità sulla applicabilità,
agli accordi di programma fra amministrazioni pubbliche, dei principi
del codice civile in materia di obbligazioni e contratti, come vorrebbe
il combinato disposto degli articoli 11 e 15, comma 2, della
legge sul procedimento amministrativo. In effetti tale legge dichiara
applicabili i principi civilistici «in quanto compatibili» e la compatibilità,
nel caso in esame, appare quanto meno dubbia. Potrebbero
fare eccezione solo gli accordi di programma aperti a soggetti
privati, e solo per ciò che attiene ad eventuali obbligazioni che
da essi risultino verso i partecipanti privati. Diversa è invece,
come si vedrà fra poco, la situazione nel caso dei contratti di
programma.
Sempre in tema di efficacia degli accordi di programma, un riferimento
conclusivo deve essere fatto alla formula, presente con lievi
varianti in quasi tutte le disposizioni legislative, per cui l'accordo
di programma, ove concerna interventi di interesse statale sul territorio
e coinvolga, conseguentemente, anche le regioni, «produce gli
effetti dell'intesa Stato-regioni di cui all'articolo 81 del d.l?R. n. 616
del 1977, determinando le eventuali conseguenti variazioni degli
strumenti urbanistici» (34).