e - Camera dei Deputati

292 Aurelio Speziale
IV. CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE
Nei paragrafi precedenti sono stati esaminati taluni problemi che
pone l'applicazione della novella regolamentare del Capo XXVIII.
Al di là di questi resta il dato della diversa strumentazione che il
regolamento prevede per l'adeguamento dell'ordinamento interno a
quello comunitario che, individuato un apposito organo per la trattazione
della materia comunitaria, sembra muoversi lungo due direttrici:
il rafforzamento degli strumenti di indirizzo politico; l'individuazione
di una specifica procedura per l'esame del disegno di legge
comunitaria. La prima va vista nella prospettiva del superamento di
quello che è stato definito il deficit di democrazia delle decisioni
assunte in sede comunitaria; la seconda corrisponde alla novità dell'introduzione
del disegno di legge comunitaria, strumento per dare
corso, in un unico atto annuale, all'attuazione degli obblighi comunitari.
Questa scelta sembra possa trovare supporto, in prospettiva, in
una articolazione maggiormente completa delle disposizioni regolamentari
che disciplinano l'iter di quel disegno di legge, potendosi
prevedere una scansione temporale anche per l'esame in Assemblea
e la definizione di tempi certi per l'esame degli eventuali progetti
di legge che valgano a integrare l'attuazione nell'ordinamento degli
obblighi comunitari. In presenza di un nuovo atto di iniziativa legislativa
del Governo a contenuto tipico ed a cadenza annuale appare
possibile, in analogia con quanto avviene con i disegni di legge finanziaria
e di bilancio, un ripensamento nel senso ora prospettato.
Sin da ora non può tuttavia non rilevarsi che le specifiche discipline
dei procedimenti in sede referente in Commissione per i disegni
di legge di bilancio e finanziaria ed ora per il disegno di legge comunitaria
rappresentano la manifestazione della necessità di una più
incisiva presenza delle singole commissioni, e quindi delle relative
politiche di settore, nel procedimento legislativo, della quale è anche
manifestazione, sotto altro profilo, l'attribuzione, di volta in volta,
di un carattere rinforzato ai pareri espressi da commissioni diverse
dalla I Affari costituzionali, V Bilancio e XI Lavoro.