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una rete civica con moltissimi servizi al c<strong>it</strong>tadino, che diventerà un mo<strong>del</strong>lo<br />
per tutte le reti civiche europee sul versante <strong>del</strong>la trasparenza amministrativa<br />
e <strong>del</strong>la cosiddetta democrazia elettronica. Alla metà degli<br />
anni Novanta l’esperienza <strong>del</strong>la Dig<strong>it</strong>ale Stad ispirerà numerosi progetti<br />
sim<strong>il</strong>i, anche se nel giro di pochi anni le reti civiche (compresa la “madre”)<br />
verranno soppiantate dagli accessi free offerti dalle grandi imprese<br />
di telecomunicazione nonché dall’incapac<strong>it</strong>à <strong>del</strong>la società civ<strong>il</strong>e e degli<br />
amministratori locali di garantire uno spazio effettivamente pubblico per<br />
la circolazione <strong>del</strong>le informazioni. 24 In ogni caso, la c<strong>it</strong>tà dig<strong>it</strong>ale di Amsterdam<br />
non era nata dal nulla. Un f<strong>it</strong>to tessuto di gruppi di videomaker,<br />
riviste, centri di produzione multimediale, radio pirata creava già da anni<br />
un humus ideale per <strong>il</strong> decollo di una sim<strong>il</strong>e esperienza.<br />
Fra gli eventi più significativi sono da c<strong>it</strong>are per esempio i Festival for<br />
Unstable Media organizzati dalla V2_Organisatie di Rotterdam, un’associazione<br />
di artisti attiva dal 1981 che nel 1994 aveva dato v<strong>it</strong>a a uno dei<br />
primissimi media center europei, <strong>il</strong> V2, un luogo dove artisti provenienti<br />
da varie discipline potevano approcciarsi ai nuovi media in maniera innovativa<br />
e connettiva. Intenti sim<strong>il</strong>i animavano altre iniziative, come <strong>il</strong> ciclo<br />
di conferenze Live Magazine organizzate da Marleen Stikker per <strong>il</strong><br />
centro culturale De Balie di Amsterdam. S<strong>it</strong>uato nella centralissima<br />
Leidsplein, in un ex tribunale, De Balie divideva <strong>il</strong> suo campo di ricerca<br />
tra teatro, società e pol<strong>it</strong>ica, arte e tecnologie. Il suo direttore, Paul Kuypersm<br />
era anche presidente <strong>del</strong>la V2_Organisatie.<br />
Sempre ad Amsterdam, era nata la Society for Old and New Media<br />
, un centro culturale di ricerca e sv<strong>il</strong>uppo sulle tecnologie<br />
di comunicazione, fondato nel 1995 da alcuni esponenti di De Balie<br />
coinvolti nella progettazione <strong>del</strong>la Dig<strong>it</strong>ale Stad, come Marleen Stikker,<br />
Patrice Riemens e Geert Lovink. Obiettivo esplic<strong>it</strong>o: espandere, salvaguardare<br />
e rafforzare la sfera pubblica dei media, dare v<strong>it</strong>a a corsi di formazione,<br />
elaborare analisi sull’economia <strong>del</strong>l’informazione. Da qui partiranno<br />
iniziative come la “free4what campaign” – presentata in occasione<br />
<strong>del</strong> Next 5 Minutes 3 – che analizzeranno l’esplosione dei servizi free di<br />
accesso e spazio Web in epoca di ipercompetizione al ribasso <strong>del</strong>la new<br />
economy; o concorsi per designer e programmatori come l’International<br />
Browserday. Dopo avere ottenuto l’assegnazione di De Waag, un fortino<br />
<strong>del</strong> seicento s<strong>it</strong>uato al centro <strong>del</strong> Nieuwmarkt, uno dei quartieri più antichi<br />
di Amsterdam, la Society for Old and New media dava inoltre corso a<br />
numerose mostre, dibatt<strong>it</strong>i, seminari, nonché a un dipartimento per lo<br />
sv<strong>il</strong>uppo di software collaborativi.<br />
Accanto alle dorsali ist<strong>it</strong>uzionali <strong>del</strong>la cultura dei nuovi media, fioriva-<br />
201