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gie. Composto da programmatori di elevatissima competenza, dyne.org<br />
intreccia lo sv<strong>il</strong>iuppo “autistico” e maniacale <strong>del</strong> codice di programmazione<br />
con perfomance teatrali che si richiamano alla commedia <strong>del</strong>l’arte<br />
e varie sperimentazioni multimediali. Abbiamo già accennato alla renderizzazione<br />
video in caratteri Ascii realizzata dall’HasciiCam. Sulla stessa<br />
linea si muove FreeJ, un software per <strong>il</strong> veejaying che permette di effettuare<br />
rendering mult<strong>il</strong>ivello di animazioni e f<strong>il</strong>mati, intervenendo in tempo<br />
reale sugli effetti e sui f<strong>il</strong>tri. Sv<strong>il</strong>uppato in Assembler e C++, secondo<br />
la comp<strong>il</strong>azione Posix, FreeJ è specificamente progettato per ambienti<br />
Gnu/Linux e punta a fornire un’alternativa valida ai suoi corrispettivi<br />
proprietari, evidenziando ancora una volta le potenzial<strong>it</strong>à <strong>del</strong> software libero<br />
anche in settori non strettamente legati all’industria <strong>del</strong> software.<br />
Accanto a FreeJ, Jarom<strong>il</strong> ha sv<strong>il</strong>uppato recentemente Dynebolic<br />
, un cd-rom contenente una distribuzione in grado<br />
di emulare perfettamente un sistema operativo Linux e di consentire<br />
a utenti <strong>del</strong> tutto digiuni di iniziare i primi passi con <strong>il</strong> sotware Gnu/Linux,<br />
navigando e sfruttando le funzional<strong>it</strong>à di MuSe.<br />
In Italia la riflessione sull’arte di fare network ha trovato spazio, spesso<br />
in modo marginale, su liste più strettamente legate al mondo hacker,<br />
come la ormai storica hackmeeting@kyuzz.org, o AvANa-bbs, o, in maniera<br />
più ampia, nelle diverse iniziative curate da Tommaso Tozzi con <strong>il</strong><br />
gruppo di Strano Network o da Tatiana Bazzichelli con le ma<strong>il</strong>ing list<br />
Arty-Party e Aha. 30 Tuttavia, <strong>il</strong> tentativo più ambizioso di strutturare una<br />
piattaforma organica di discussione si è avuto alla fine <strong>del</strong> 1999 a Bologna,<br />
quando da una costola <strong>del</strong> disciolto Luther Blissett Project, nasceva<br />
<strong>il</strong> Net Inst<strong>it</strong>ute, un’“ist<strong>it</strong>uzione sperimentale” sui nuovi media intenzionata<br />
a collegare l’Italia alla scena europea, a partire dalla percezione di<br />
un profondo gap linguistico e culturale. Lo strumento principale con cui<br />
attivare questa connessione veniva identificato in un’omonima ma<strong>il</strong>ing list,<br />
che osp<strong>it</strong>ava interventi e discussioni orientate soprattutto sul versante<br />
pol<strong>it</strong>ico dei nuovi media, animate da Matteo Pasquinelli e Franco Berardi<br />
“Bifo”. Per quanto ricalcasse molto l’impostazione e a volte addir<strong>it</strong>tura<br />
la forma grafica di Nettime, Net Inst<strong>it</strong>ute tendeva a sottolineare la discontinu<strong>it</strong>à<br />
che legava le due esperienze:<br />
Nonostante <strong>il</strong> gap la ma<strong>il</strong>ing list net_inst<strong>it</strong>ute può rappresentare una direzione<br />
di ricerca innovativa non ancora avvert<strong>it</strong>a nella net culture m<strong>it</strong>tel-europea.<br />
l’evoluzione <strong>del</strong> concept si legge anche nel nome. Se Nettime aveva<br />
a che fare con l’urgenza di analizzare e cr<strong>it</strong>icare <strong>il</strong> nuovo medium che si apprestava<br />
a surcodificare e inglobare i media precedenti, net_inst<strong>it</strong>ute ne in-<br />
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