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Biffi, Network di imprese a Malpensa.pdf - OsserVa

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Camera <strong>di</strong> Commercio <strong>di</strong> Varese<br />

123<br />

STUDI E RICERCHE<br />

<strong>di</strong> supporto e sui servizi milanesi.<br />

L’area meri<strong>di</strong>onale della provincia (Busto Arsizio - Gallarate - Saronno), che ospita il se<strong>di</strong>me <strong>di</strong><br />

<strong>Malpensa</strong>, ha visto ridursi in modo significativo il peso dell’occupazione industriale a favore <strong>di</strong><br />

profili terziari, secondo una logica <strong>di</strong> integrazione sempre più stretta con il mercato del lavoro<br />

dell’area metropolitana milanese, quin<strong>di</strong> con crescenti flussi <strong>di</strong> pendolarismo verso Milano ed una<br />

progressiva per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> autonomia rispetto alle <strong>di</strong>namiche dell’area milanese. I recenti investimenti<br />

nell’area Rho Pero, e le prospettive innescate da Expo 2015, pongono tuttavia all’asse del Sempione<br />

nuove opportunità e nuovi spazi per una relazione <strong>di</strong> complementarietà funzionale piuttosto che<br />

subalternità rispetto all’area metropolitana, quin<strong>di</strong> per la crescita <strong>di</strong> servizi avanzati e funzioni <strong>di</strong><br />

livello superiore, trattenendo sul territorio quei profili professionali e quelle risorse impren<strong>di</strong>toriali<br />

che, ad oggi, convergono su Milano.<br />

La crescita locale del comparto dei servizi avanzati appare, inoltre, estremamente importante in<br />

un territorio caratterizzato da sistemi articolati <strong>di</strong> piccole e me<strong>di</strong>e <strong>imprese</strong>, che esprimono una<br />

domanda <strong>di</strong>versificata <strong>di</strong> servizi, e da produzioni manifatturiere sempre più legate ai comparti ad<br />

alta intensità tecnologica e, soprattutto, ai settori ad elevata specializzazione.<br />

In una prospettiva <strong>di</strong> lungo termine, si aprono ambiti <strong>di</strong> sinergia tra le infrastrutture puntuali <strong>di</strong><br />

<strong>Malpensa</strong> e Rho-Pero ed i corridoi transeuropei che attraverseranno la regione. La sinergia è da<br />

intendersi sia come (necessaria) programmazione delle funzioni logistiche legate ai gran<strong>di</strong> sistemi<br />

infrastrutturali - per limitare inoltre il rischio che alcuni territori siano passivamente sommersi<br />

da funzioni “pesanti”, ad alta intensità <strong>di</strong> trasporto e sfruttamento dei suoli - sia come ulteriore<br />

leva <strong>di</strong> competitività del territorio. Per il territorio varesino, in particolare, l’essere compreso tra<br />

i due corridoi europei, piuttosto che <strong>di</strong>rettamente attraversato offre il vantaggio <strong>di</strong> un minore<br />

impatto <strong>di</strong>retto e inevitabile sui suoli e <strong>di</strong> una maggiore autonomia nel valorizzare la prossimità e<br />

nell’organizzare la propria relazione rispetto ai gran<strong>di</strong> assi. Ciò purchè vi siano collegamenti rapi<strong>di</strong><br />

tra i no<strong>di</strong> infrastrutturali dei corridoi e il cuore del se<strong>di</strong>me.<br />

Le possibilità <strong>di</strong> riassetto e crescita <strong>di</strong> <strong>Malpensa</strong> alla luce della scelta fra hub pieno e altra formula<br />

(hub parziale, misto con servizi <strong>di</strong> hubbing e servizi point to point, etc.) farebbero propendere per<br />

una soluzione <strong>di</strong> progressivo riavvicinamento alla logica dell’hubbing. Anche in questo possono<br />

aiutarci elementi <strong>di</strong> tipo economico.<br />

Per la <strong>di</strong>mensione e la natura economica dell‘area <strong>di</strong> riferimento che può beneficiare dei servizi<br />

del se<strong>di</strong>me - la sola Lombar<strong>di</strong>a genera il 20% del PIL nazionale, con il Nord Ovest si arriva al 30%<br />

del PIL e della occupazione; quasi la metà dell’import/export italiano deriva da queste regioni<br />

(OTI Nord Ovest, 2008) - lo scenario maggiormente plausibile appare quello <strong>di</strong> una tipologia ad<br />

hub, anche solo <strong>di</strong> secondo livello, più che <strong>di</strong> point to point puro. Nella sostanza si prefigura un<br />

portafoglio <strong>di</strong> servizi aeroportuali misto, con logiche <strong>di</strong> hubbing e non hubbing in funzione <strong>di</strong> varie<br />

tipologie <strong>di</strong> vettori ed operatori. Oggi però <strong>Malpensa</strong> intercetta solo un 40% dell’utenza potenziale<br />

rispetto al 70% delle realtà territoriali, in Europa, similari per caratteristiche economiche.<br />

Per una evoluzione chiara dell’aeroporto verso una logica hub pieno, la con<strong>di</strong>zione è quella <strong>di</strong><br />

creare un effettivo “sistema <strong>di</strong> feederaggio”, ossia <strong>di</strong> veicolazione all’interno del bacino d’utenza <strong>di</strong><br />

una massa critica <strong>di</strong> passeggeri per i voli a lungo raggio. Oggi, ciò è <strong>di</strong>fficoltoso a causa <strong>di</strong> fattori<br />

tra loro connessi <strong>di</strong> accessibilità al se<strong>di</strong>me (in questo senso la situazione sta mo<strong>di</strong>ficandosi con<br />

i nuovi investimenti logistici e <strong>di</strong> trasporto) e <strong>di</strong> intensa competizione nell’ambito <strong>di</strong> strategie non

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