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Progetto e valutazione <strong>di</strong> algoritmi per la raccolta<br />

dati affidabili su reti <strong>di</strong> sensori senza cavo<br />

saranno esauriti e i restanti no<strong>di</strong> che fino a quell’istante avevano fornito una<br />

funzionalità semplicemente <strong>di</strong> forwar<strong>di</strong>ng dei pacchetti, avranno una<br />

autonomia residua pari a c2-c1 (~30 h). A questo punto bisognerebbe<br />

calcolare quante ore <strong>di</strong> autonomia resterebbero ai nuovi cluster head, ma il<br />

calcolo <strong>di</strong> tale autonomia non è permesso dalla plugin in maniera analitica.<br />

Dal punto <strong>di</strong> vista intuitivo però si dovrebbe riscontrare effettivamente un<br />

guadagno, in quanto avremo una procedura <strong>di</strong> elezione che verrà attivata<br />

solo nel momento in cui si sarà esaurita la riserva energetica <strong>di</strong> un nodo.<br />

Facciamo però notare che una procedura <strong>di</strong> questo genere prevede che il<br />

nodo sink si accorga della “morte” <strong>di</strong> un nodo solo quando ormai la<br />

procedura <strong>di</strong> misurazione è stata lanciata; ciò quin<strong>di</strong> causa una per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong><br />

informazione non rime<strong>di</strong>abile. È chiaro che potrebbero essere sviluppate<br />

procedure che mirino a indagare sullo “stato <strong>di</strong> salute” in termini energetici<br />

dei singoli no<strong>di</strong>, ma operazioni <strong>di</strong> questo tipo porterebbero ad un consumo<br />

energetico aggiuntivo per il recapito <strong>di</strong> queste informazioni al nodo sink.<br />

4.6 OVERLAY NETWORK<br />

Tutte le simulazioni che sono state condotte nei paragrafi precedenti hanno<br />

portato a risultati, in termini <strong>di</strong> energia me<strong>di</strong>a <strong>di</strong>ssipata dai vari no<strong>di</strong> (quin<strong>di</strong><br />

vita stimata residua), che <strong>di</strong>pendono fortemente:<br />

1. dall’uso del protocollo multihop<br />

2. dal ruolo dei no<strong>di</strong> che non rivestono il ruolo <strong>di</strong> leader del cluster.<br />

Relativamente al punto 2 un <strong>di</strong>spositivo sensore in ogni istante funge<br />

comunque da nodo forwarder dei pacchetti al fine <strong>di</strong> poter contribuire al<br />

recapito delle informazioni al nodo sink e un siffatto funzionamento,<br />

comporta quin<strong>di</strong> la necessità che il modulo ra<strong>di</strong>o <strong>di</strong> ogni sensore sia sempre<br />

attivo, causando un <strong>di</strong>spen<strong>di</strong>o energetico che influisce fortemente sulla vita<br />

totale della rete.<br />

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