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aereo).<br />
Progetto e valutazione <strong>di</strong> algoritmi per la raccolta<br />
dati affidabili su reti <strong>di</strong> sensori senza cavo<br />
In letteratura il problema della copertura è stato trattato secondo vari punti<br />
<strong>di</strong> vista. Per esempio l’ ”Art Gallery Problem” si concentra sul determinare<br />
il numero <strong>di</strong> controllori necessari per coprire una galleria d’arte in modo tale<br />
che ogni punto <strong>di</strong> essa sia monitorata almeno da un controllore. Questo<br />
problema è stato <strong>di</strong>mostrato essere risolvibile in uno spazio 2D ma si è<br />
mostrato <strong>di</strong> tipo NP-hard se è esteso ad uno spazio 3D [66]. Il lavoro <strong>di</strong><br />
Meguer<strong>di</strong>chian et al. [67] definisce invece una metrica per la copertura dei<br />
sensori denominata sorveglianza (surveillance) utilizzabile come misura<br />
della qualità del servizio <strong>di</strong> una particolare rete <strong>di</strong> sensori senza cavo.<br />
Lo stesso problema della copertura è <strong>di</strong>rettamente collegato al risparmio<br />
energetico dei no<strong>di</strong>, infatti moltissimi lavori in letteratura sono de<strong>di</strong>cati a<br />
questa tematica e in particolare al problema dello scheduling ottimale<br />
dell’accensione dei no<strong>di</strong> sensori al fine <strong>di</strong> preservare l’energia. Questi lavori<br />
si basano sul concetto <strong>di</strong> spegnere selettivamente i no<strong>di</strong> sensori senza però<br />
inficiare sulla copertura totale che deve essere fornita.<br />
In [68] propone una euristica per selezionare sets <strong>di</strong> sensori mutuamente<br />
esclusivi per provvedere a una completa copertura dell’area da monitorare.<br />
Sempre basandosi sullo spegnimento dei no<strong>di</strong> [71] propone uno schema<br />
molto interessante basato su un algoritmo <strong>di</strong> controllo della densità al fine <strong>di</strong><br />
porre in uno stato <strong>di</strong> sleep alcuni sensori che appartengono ad aree popolate<br />
densamente, in modo da assicurare una lunga vita alla rete. I no<strong>di</strong> in<br />
sleeping mode sono poi risvegliati perio<strong>di</strong>camente e non fanno altro che<br />
controllare se devono sopperire a fallimenti <strong>di</strong> no<strong>di</strong> vicini. Risulta chiaro<br />
come la frequenza del risveglio venga settata in modo tale da essere un<br />
giusto compromesso tra la densità <strong>di</strong> no<strong>di</strong> desiderata e consumo energetico.<br />
gli autori riescono a <strong>di</strong>mostrare che un tale schema estende il periodo <strong>di</strong> vita<br />
della rete secondo una proporzione lineare rispetto al numero <strong>di</strong> no<strong>di</strong><br />
utilizzati, usando circa l’1% del totale dell’energia consumata e resistendo al<br />
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