MONASTERI, CONVENTI - Provincia Tridentina
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mano che arrivavano e diede loro il permesso di predicare nella sua diocesi.<br />
Venendo da Bolzano a Bressanone furono ricevuti benignamente dal<br />
vescovo del luogo 55 . Da Bressanone inoltrandosi fra le montagne, dopo<br />
pranzo giunsero a Vipiteno. Non essendovi pane da comperare e i frati non<br />
sapendo mendicare, sperando di giungere alla sera in un luogo dove<br />
potessero essere rifocillati dalla pietà degli abitanti, arrivarono al passo del<br />
Brennero dove in grande penuria, con due pezzetti di pane e sette rape,<br />
temperavano o piuttosto provocavano miseramente, con gaudio di spirito, il<br />
tormento della fame e della sete; e fatto un consulto tra loro per sapere come<br />
si potesse riempire lo stomaco vuoto, affinché dopo la fatica di sette miglia<br />
potessero passare quietamente la notte, decisero di bere l'acqua pura del rio<br />
che scorreva, perché lo stomaco vuoto non si lamentasse.<br />
Fattosi mattina, levatisi affamati e vuoti, riprendevano il cammino<br />
iniziato, e dopo aver percorso un mezzo miglio, incominciò a mancare loro<br />
la vista, le gambe cedevano, facevano male le ginocchia per il digiuno e<br />
tutto il corpo era fortemente indebolito; perciò a causa dei morsi della fame,<br />
strappavano i frutti dei pruni selvatici e di diverse specie di alberi e di erbe<br />
che trovavano per via. E perché era venerdì, temevano di rompere il<br />
digiuno. Tuttavia sembrava loro di sentirsi alquanto rifocillati, per il solo<br />
fatto che portavano con sé quei frutti di diversi arboscelli e rovi, cosicché se<br />
vi fosse stata estrema necessità, avrebbero avuto qualcosa da mangiare. E<br />
così un po' riposando e un po' procedendo lentamente giunsero con<br />
difficoltà a Matrei. Ed ecco la mano di Dio, al quale è affidato il povero<br />
abbandonato, sollecito dei suoi poveri, fece sì che entrando in città,<br />
venissero loro incontro due signori ospitali, i quali comperarono per loro<br />
due denariate di pane. Ma cosa era per tante persone? E poiché allora era il<br />
tempo della raccolta delle rape, mendicando rape, supplirono con queste alla<br />
mancanza di pane.<br />
Dopo aver pranzato, più pieni che ristorati, proseguirono e così<br />
passando per villaggi e castelli e monasteri pervennero ad Augusta, dove<br />
furono accolti con grande benignità dal vescovo della città e dal vicedomino<br />
suo nipote, canonico della chiesa maggiore" 56 .<br />
In questo testo Giordano da Giano non dice che alcuni frati si<br />
fermarono a Trento. Però possediamo il testo del Glassberger, il quale<br />
riproduce quasi alla lettera il da Giano, in cui si parla del fatto.<br />
Probabilmente il Glassberger aveva una fonte originale del da Giano, fonte<br />
al principato di Trento fino al 1803.<br />
55 Konrad von Rodeneck (1216-1224).<br />
56 Giordano da Giano OFM, Chronica in Analecta franciscana I, pp. 8-9, n° 21-22.