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Cantiere 6
Il bosco situato in provincia di Terni, era di proprietà pubblica, aveva una altitudine che
oscillava da 350 a 500 m s.l.m., la particella iniziava dalla strada provinciale per arrivare
alla sommità della collina. Il ceduo aveva una diffusa presenza di querce soprattutto
roverella (Quercus pubescens Willd.) e leccio (Quercus ilex L.) oltre a carpini (Ostrya
carpinifolia Scop.), aceri (Acer ssp) e pino d’aleppo (Pinus halepensis Miller).
Il taglio di utilizzazione ha interessato una superficie di 10 ha con una età di 23 anni.
La stazione aveva pendenze medie rientranti nella I° classe e con scarsa accidentalità,
inoltre, all'interno della tagliata vi erano diverse piste di esbosco e ciò ha reso più semplici
le operazioni di esbosco.
Dal taglio si è ottenuta solo legna da ardere per consumatori della zona, ai quali il titolare
dell'impresa con mezzi propri si organizzava per il rifornimento presso le loro abitazioni.
In altre occasioni la legna veniva venduta ad altre ditte boschive e veniva caricata con un
braccio idraulico.
Le operazioni di abbattimento erano eseguite da 2 operai albanesi, pagati a giornata dal
titolare della ditta boschiva che aveva comprato il taglio. Essi usavano 2 motoseghe di
media potenza di proprietà del titolare della ditta boschiva.
Dai colloqui avuti è stato possibile sapere che entrambi nel loro Paese avevano sempre
effettuato altri lavori, ma da qualche anno in Italia avevano iniziato a fare i boscaioli. La
scarsa esperienza rendeva il lavoro più faticoso per loro e molto dannoso per il
popolamento, in quanto durante le osservazioni, è stato possibile riscontrate durante il
taglio, molte piante cadere sulle matricine che dovevano restare in piedi.
Le piante abbattute venivano allestite dopo averne tagliate un determinato numero che
oscillava in funzione della discrezione degli operatori, e successivamente veniva
concentrate a mano sempre dagli stessi operai.
Le piante venivano depezzate in toppi di lunghezza massima di 2 m.
Le fasi di lavoro a causa della loro inesperienza rendeva, in qualche caso, le operazioni di
taglio molto complicate e pericolose per la loro incolumità.
In molte circostanza la presenza di un osservatore esterno, nonché l’arrivo del titolare della
ditta, ha spinto i 2 operatori ad accelerare le fasi delle singole operazioni.
Gli operatori non indossavano nessun dispositivo di sicurezza durante le operazioni di
taglio, allestimento e concentramento; i DPI non erano neanche a disposizione degli operai
nel cantiere forestale, così come invece riscontrato in altri cantieri.
Il trasporto è stato eseguito con l’impiego di un trattore agricolo con rimorchio, guidato dal
titolare era di sua proprietà, con il quale portava la legna da ardere dal letto di caduta fino
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