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università degli studi della tuscia di viterbo daf dipartimento di ...

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scorretta informazione, non rende possibile l’applicazione <strong>di</strong> aggiornamenti lavorativi<br />

frutto <strong>della</strong> ricerca. L’attività stagionale <strong>della</strong> maggior parte delle imprese boschive, si<br />

svolge in 150 gg/anno e risulta costituita da una sola squadra in grado <strong>di</strong> lavorare un solo<br />

lotto per volta. Raramente si riscontrano imprese più organizzate che riescono a utilizzare<br />

più lotti, con l’impiego <strong>di</strong> più squadre e macchine.<br />

Grafico 3: percentuali <strong>di</strong> accrescimento legnoso prelevate negli Stati UE<br />

(TBFRA 2000)<br />

In questo contesto, si hanno dei livelli molto scarsi <strong>di</strong> produttività, stimata intorno ai 3<br />

m 3 /gg/addetto (AA.VV.) rispetto ai 7-8 m 3 /gg/addetto riscontrabile nelle imprese boschive<br />

europee, soprattutto del Nord - Europa. Tale situazione delle imprese boschive italiane non<br />

facilità il notevole squilibrio presente ormai da anni, tra l’elevato consumo interno <strong>di</strong> legno<br />

e lo scarso prelievo dai boschi italiani 4 , sia qualitativa che quantitativa, rispetto alla loro<br />

capacità <strong>di</strong> produzione.<br />

Come si può osservare (graf.3) la percentuale prelevata risulta fra le più basse a livello<br />

europeo, con valori spesso anche <strong>di</strong>mezzati, rispetto a molti altri Paesi <strong>della</strong> UE.<br />

4 Si riporta testualmente una frase del Direttore Generale del CFS, in occasione <strong>della</strong> presentazione del I°<br />

Inventario Nazionale Forestale: “Possiamo anche <strong>di</strong>re, senza temere critiche ecologiste, che i nostri boschi<br />

non sono, oggi poveri per eccesso <strong>di</strong> utilizzazioni, ma per <strong>di</strong>fetto <strong>di</strong> cure colturali. Per questo sono fragili<br />

rispetto agli incen<strong>di</strong>, alle malattie e sono anche incapaci <strong>di</strong> esprimere in pienezza gli effetti ambientali,<br />

climatici e produttivi” (Alessandrini A., 1985).<br />

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