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università degli studi della tuscia di viterbo daf dipartimento di ...

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zone montagnose e nelle conche, invece, si registrano aspetti climatici più protesi verso<br />

una accentuata tendenza alla continentalità. La topografia <strong>della</strong> regione inoltre, è<br />

caratterizzata da continue variazioni altimetriche e <strong>di</strong> orientamento dei versanti dando<br />

luogo ad una forte eterogenea <strong>di</strong> varietà <strong>di</strong> microclimi.<br />

La zona del Lago Trasimeno ad esempio, gode tutto l'anno <strong>di</strong> un clima mite, mentre sugli<br />

Appennini le estati sono fresche e gli inverni abbastanza nevosi. Me<strong>di</strong>amente le<br />

temperature oscillano quin<strong>di</strong> dai 4° ai 9° C nei mesi invernali, tra i 12° ed i 19° C nelle<br />

stagioni interme<strong>di</strong>e (primavera ed autunno) e tra i 20° C ed i 29° C nel periodo estivo.<br />

L’intensità delle precipitazioni annua complessivamente risulta abbondante, oscillando tra<br />

valori minimi <strong>di</strong> 800 mm e massimi <strong>di</strong> 1000 mm <strong>di</strong> pioggia, il mese più piovoso risulta<br />

novembre mentre i mesi più siccitosi sono luglio e agosto. Le precipitazioni nevose sono<br />

molto presenti sulle cime dell’Appennino più alte, dove si registrano anche permanenze<br />

molto prolungate. Il clima regionale risente molto dell’altimetria orografica e <strong>della</strong> <strong>di</strong>stanza<br />

dal mare, pur variando molto da zona a zona, può essere <strong>di</strong>stinto in una parte del territorio<br />

più orientale, dove il clima si manifesta con caratteristiche tipiche dell’arco appenninico; e<br />

una parte più centro-occidentale, in cui risulta molto più mite e continentale.<br />

3.3.3 La produzione forestale e la filiera bosco-legno regionale<br />

Le utilizzazioni forestali che vengono eseguite in Umbria privilegiano la produzione <strong>di</strong><br />

legna da ardere, rispetto agli assortimenti migliori, essendo i boschi cedui a livello<br />

regionale le formazioni predominanti.<br />

La produzione <strong>di</strong> legno me<strong>di</strong>a per anno in Umbria risulta <strong>di</strong> 416.442 m 3 pari al 5 % <strong>della</strong><br />

produzione nazionale. Ogni anno il numero <strong>di</strong> interventi <strong>di</strong> utilizzazione sono 23.231, con<br />

una superficie tagliata <strong>di</strong> 45.131, pari a 1,9 ha ad intervento.<br />

I boschi maggiormente utilizzati sono quelli <strong>degli</strong> usi civici e quelli comunali, molti <strong>di</strong><br />

quelli privati iniziano a non tagliare alla fine del turno, così come invece accade per quelli<br />

pubblici. Le imprese boschive pur restando in Umbria legate a tra<strong>di</strong>zioni e consuetu<strong>di</strong>ni<br />

locali, hanno ricevuto dalla LR n°28/01 un forte impulso al cambiamento, in quanto viene<br />

previsto sia un elenco delle <strong>di</strong>tte che uno per gli operatori forestali.<br />

Per l’iscrizione all’elenco è sufficiente presentare una domanda all’Ente locale competente<br />

per territorio, in cui in maniera esplicita la <strong>di</strong>tta inserisce informazioni tecniche sulla loro<br />

attività in bosco. Le imprese forestali per essere iscritte nell’elenco devono avere sede<br />

legale nello stesso territorio locale regionale e <strong>di</strong>chiarare <strong>di</strong> rientrare in una delle tre fasce<br />

con cui è stato <strong>di</strong>viso l’elenco.<br />

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