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università degli studi della tuscia di viterbo daf dipartimento di ...

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CONCLUSIONI E PROSPETTIVE FUTURE<br />

Nello svolgimento <strong>di</strong> questo lavoro è emersa imme<strong>di</strong>atamente una notevole carenza <strong>di</strong><br />

informazioni statistiche chiare, in merito sia alla registrazione delle imprese boschive<br />

presso gli Enti preposti e sia nei confronti delle attuali modalità <strong>di</strong> qualificazione <strong>degli</strong><br />

operatori forestali.<br />

I dati reperiti per l’indagine dalle fonti ufficiali sono risultati spesso <strong>di</strong>versi e imprecisi,<br />

tanto che già una semplice <strong>di</strong>stinzione delle <strong>di</strong>tte in categorie è risultata non poco<br />

<strong>di</strong>fficoltosa.<br />

Questa situazione appare come un serio in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> uno scarso riconoscimento del ruolo del<br />

boscaiolo e delle <strong>di</strong>tte boschive, non solo da parte dell'opinione pubblica, ma anche dalle<br />

istituzioni competenti e nelle varie autorità <strong>di</strong> controllo.<br />

In questo stato <strong>di</strong> cose risulta auspicabile, non solo che siano riviste le modalità <strong>di</strong> raccolta<br />

dei dati statistici sulle imprese e sui lavoratori in bosco (Pettennella D. et al., 2004), ma,<br />

alla luce anche <strong>di</strong> questo <strong>stu<strong>di</strong></strong>o, che sia seriamente preso in considerazione il rilievo delle<br />

modalità <strong>di</strong> lavoro, in un settore in cui più <strong>di</strong> altri manca un serio e adeguato controllo.<br />

L’implementazione dei dati raccolti, dunque, ha avuto molte <strong>di</strong>fficoltà sia nell'indagine<br />

generale delle imprese analizzate, sia soprattutto in quella più dettagliata del lavoro<br />

osservato nei cantieri forestali.<br />

Dalla conoscenza <strong>di</strong> un determinato numero <strong>di</strong> <strong>di</strong>tte boschive nelle Regioni Campania,<br />

Umbria e Lazio, ottenuta nell'ambito dei dati ufficiali, e dopo non poche <strong>di</strong>fficoltà circa la<br />

loro <strong>di</strong>sponibilità all'indagine, è stato possibile elaborare il presente <strong>stu<strong>di</strong></strong>o.<br />

La programmazione e l’organizzazione dei lavori nei cantieri forestali <strong>stu<strong>di</strong></strong>ati non è stata<br />

mai eseguita. I lavori venivano svolti solo in base alle impostazioni, date dai titolari agli<br />

operatori impiegati dalle imprese analizzate.<br />

Per quanto riguarda le fasi dell’abbattimento gli operatori, in molti cantieri, non<br />

eseguivano mai la tacca <strong>di</strong> <strong>di</strong>rezione, necessaria per avere una razionale caduta delle piante<br />

tagliate. In altri cantieri, questa tecnica veniva eseguita in maniera non corretta e spesso<br />

anche pericolosa per gli stessi operatori e dannosa per le piante.<br />

In tutte le squadre <strong>di</strong> lavoro analizzate non vi era un vero e proprio capo-squadra, in modo<br />

da poter <strong>di</strong>rigere tutte le fasi delle operazioni, in maniera più organica ed omogenea.<br />

L’abbattimento delle piante, in ogni cantiere, è stato solo osservato senza il rilievo dei<br />

tempi <strong>di</strong> lavoro, in quanto veniva usata sempre la stessa tecnica: motosega e squadra<br />

costituita da 1-2 operai.<br />

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