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università degli studi della tuscia di viterbo daf dipartimento di ...

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Nei boschi laziali la forma <strong>di</strong> governo prevalente è il ceduo con turni <strong>di</strong> utilizzazione<br />

variabile secondo le specie da un minimo <strong>di</strong> 14 anni a un massimo <strong>di</strong> 24 anni (Carbone F,<br />

Ribaldo F., 2002). La restante parte <strong>di</strong> superficie è governata maggiormente a fustaie <strong>di</strong><br />

resinose per la maggior parte <strong>di</strong> rimboschimenti e latifoglie, soprattutto <strong>di</strong> faggio, mentre<br />

una piccola parte costituisce la macchia me<strong>di</strong>terranea.<br />

Il clima <strong>della</strong> Regione Lazio presenta una notevole variabilità da zona a zona. In generale,<br />

lungo la fascia costiera, i valori <strong>di</strong> temperatura variano tra i 9-10 °C <strong>di</strong> gennaio e i 24-25<br />

°C <strong>di</strong> luglio.<br />

Le precipitazioni sono piuttosto scarse lungo il tratto costiero settentrionale (i valori<br />

minimi possono essere inferiori ai 600 mm annui), mentre si raggiungono valori attorno ai<br />

1000 mm annui nella zone <strong>della</strong> Regione a confine con la Campania.<br />

Procedendo verso le zone più interne <strong>della</strong> Regione, rispetto alla costa tirrenica, il clima si<br />

fa via via più continentale e, sui rilievi più alti <strong>di</strong> montagna, gli inverni risultano fred<strong>di</strong> e,<br />

specie nelle ore notturne, si possono registrare temperature piuttosto rigide e prossime allo<br />

zero e, talvolta, anche molto inferiori.<br />

La provincia più fredda e continentale risulta essere quella <strong>di</strong> Rieti, seguita da quelle <strong>di</strong><br />

Frosinone, Viterbo, Roma e Latina.<br />

Le precipitazioni aumentano in genere con la quota e sono me<strong>di</strong>amente <strong>di</strong>stribuite nelle<br />

stagioni interme<strong>di</strong>e e in quella invernale, con un'unica stagione secca, quella estiva. I<br />

massimi pluviometrici si registrano nei massicci montuosi posti al confine con l'Abruzzo,<br />

maggiormente esposti alle perturbazioni atlantiche (Monti Simbruini, Cantari e Ernici),<br />

raggiungendo valori anche superiori ai 2000 mm annui. Le precipitazioni invernali sono in<br />

genere nevose dalle quote me<strong>di</strong>e salendo in su, in qualche occasione, spora<strong>di</strong>che nevicate<br />

possono raggiungere la zona dei Castelli Romani e del viterbese.<br />

3.2.3 La produzione forestale e la filiera bosco-legno regionale<br />

La produzione <strong>di</strong> legno me<strong>di</strong>a per anno nel Lazio risulta <strong>di</strong> 799.181 m 3 pari al 10 %<br />

dell’intera produzione nazionale. Ogni anno, nei boschi <strong>della</strong> Regione Lazio, vengono<br />

eseguiti 35.079 interventi <strong>di</strong> utilizzazione forestale 15 per una superficie <strong>di</strong> 63.320 ha, pari a<br />

1,8 ha ad intervento. La proprietà boschiva in cui si esegue il maggior numero <strong>di</strong> tagli è<br />

quella privata, mentre nella proprietà pubblica solitamente si eseguono meno interventi, ma<br />

con superfici <strong>di</strong> tagliata me<strong>di</strong>a più alte. Generalmente da più autori viene riscontrato un<br />

15 Dato ISTAT che definisce questi come numero <strong>di</strong> tagliate.<br />

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