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università degli studi della tuscia di viterbo daf dipartimento di ...

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eseguita solo al taglio <strong>di</strong> maturità del popolamento. Tra gli altri fattori che incidono<br />

negativamente sulla gestione forestale vi è la viabilità forestale, la quale nonostante i dati<br />

dell’IFNC in cui risulta facilmente esboscabile più del 60% dei boschi italiani, essa risulta<br />

ancora inadeguata all’impiego <strong>di</strong> nuove metodologie <strong>di</strong> lavoro o <strong>di</strong> una più moderna<br />

gestione forestale.<br />

La carenza <strong>di</strong> opportune pratiche gestionali, associata alla presenza <strong>di</strong> stagioni molto più<br />

miti aumenta le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> stress vari (idrici, inquinanti ecc.), rendendo i boschi italiani<br />

molto più deboli nei confronti <strong>di</strong> molti patogeni ed insetti, infatti, la recrudescenza <strong>di</strong> molti<br />

<strong>di</strong> essi e ha reso le piante più soggette ad attacchi “patogeni <strong>di</strong> debolezza” (Anselmi N. et<br />

al., 1999).<br />

La filiera bosco-legno nazionale viene intesa come quell’insieme <strong>di</strong> tutte le attività che<br />

vanno dalla produzione ed utilizzazione del legname, alla sua trasformazione in prodotti<br />

semilavorati, per poi giungere alla produzione del prodotto finito e alla sua<br />

commercializzazione (Brun F. et al., 2003). Gli attori principali <strong>di</strong> questa filiera sono le<br />

aziende forestali, le <strong>di</strong>tte boschive e le piccole e me<strong>di</strong>e imprese industriali, le quali a vario<br />

titolo ricoprono un ruolo inter<strong>di</strong>pendente fra loro e fondamentale per una razionale<br />

gestione del patrimonio boschivo nazionale.<br />

L’intera filiera che va dalla produzione legnosa alla commercializzazione del prodotto<br />

legno finito comprende un totale <strong>di</strong> circa 126.000 imprese (PQSF, 2008), in questo dato<br />

risulta sotto<strong>di</strong>mensionato il primo anello delle utilizzazioni boschive.<br />

Il patrimonio boschivo nazionale rappresenta la base <strong>di</strong> tutta la complessa filiera forestale<br />

in cui vengono <strong>di</strong>stinte due entità <strong>di</strong>stinte e separate: le utilizzazioni forestali e le industrie<br />

<strong>di</strong> lavorazione del prodotto legno.<br />

1.2 Le proprietà forestali e l’offerta <strong>di</strong> legname<br />

I boschi in Italia sono prevalentemente <strong>di</strong> proprietà privata (c.a. il 64%), raggiungendo una<br />

consistenza ragguardevole soprattutto nelle formazione governate a ceduo, mentre tra le<br />

proprietà pubbliche, quelle maggiori risultano dei Comuni (68%). Tra le proprietà<br />

pubbliche generalmente risulta molto carente la presenza <strong>di</strong> figure professionali<br />

appositamente preposte alla gestione <strong>di</strong> questi patrimoni boschivi, specie nei Comuni in cui<br />

manca una certa tra<strong>di</strong>zione forestale in modo particolare nel sud Italia. I boschi spesso<br />

vengono gestiti da altri uffici comunali privi <strong>di</strong> professionalità forestali specifiche e attenti<br />

in particolare solo alle scadenze <strong>di</strong> carattere amministrativo (turno <strong>di</strong> utilizzazione o<br />

scadenza dei piani <strong>di</strong> gestione), ma del tutto carenti o sensibili alle esigenze <strong>degli</strong><br />

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