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università degli studi della tuscia di viterbo daf dipartimento di ...

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molto alte. L’impiego <strong>di</strong> queste macchine, però, nelle nostre realtà, risulta molto limitato<br />

per l’orografia, per l’accessibilità ai boschi oltre al tipo <strong>di</strong> selvicoltura praticata. Esse<br />

potrebbero essere impiegate nell’arboricoltura da legno, ma i loro prezzi d’acquisto<br />

risultano ancora molto elevati. Inoltre, per ammortizzare i costi necessiterebbero <strong>di</strong> un<br />

impiego <strong>di</strong> almeno 200 giornate, nel corso <strong>di</strong> un annuo e su ampie superfici.<br />

In Italia, il costo <strong>di</strong> gestione forestale, che maggiormente incide sulle operazioni in bosco è<br />

quello <strong>della</strong> manodopera boschiva (AA.VV.), perché permette la realizzazione delle fasi<br />

operative <strong>di</strong> taglio, allestimento, concentramento ed esbosco delle piante tagliate.<br />

Tali operazioni, in moltissimi boschi <strong>della</strong> nostra penisola, possono “annullare” i vantaggi<br />

<strong>della</strong> stessa viabilità forestale ove presente (Elisei F., 1963) e, in un secondo luogo, lo<br />

stesso esbosco del legname dal letto <strong>di</strong> caduta delle piante tagliate. Il livello <strong>di</strong><br />

meccanizzazione forestale nelle utilizzazioni italiane è con<strong>di</strong>zionato, non solo dalla<br />

orografia del territorio e dalle <strong>di</strong>mensioni dei lotti boschivi tagliati, ma spesso dalla stessa<br />

normativa nazionale e regionale, che vieta l’adozione <strong>di</strong> alcune tipologie <strong>di</strong> taglio per scopi<br />

protettivi o ambientali. Nel caso del taglio raso, questo è vietato già dalla legge forestale<br />

(RD n° 3267 del 1923) per scopi idrogeologici, viene consentito solo per alcune specie<br />

eliofile e su piccole superfici. A questo va aggiunto che negli ultimi anni si è avuta una<br />

evoluzione delle superfici protette in Italia, pari al 10% <strong>della</strong> superficie territoriale italiana<br />

(ISTAT 2002), in cui la vegetazione forestale rappresenta il 56% nei Parchi Nazionali e<br />

circa il 60% <strong>di</strong> quello ricadente nell’intero sistema delle aree protette (Ciancio O. e Corona<br />

P., 2000).<br />

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