università degli studi della tuscia di viterbo daf dipartimento di ...

2006). Delle utilizzazioni forestali, nella opinione pubblica tali aspetti, rispetto ad altri
settori, risultano meno evidenti perché alla maggior parte della collettività, questo specifico
settore è fondamentalmente del tutto sconosciuto.
Nell’indagine si evince che, pur rimanendo la maggior parte della manodopera italiana,
(tab.7) il valore degli extracomunitari che si accostano ai lavori in bosco è da non
sottovalutare.
Questi ultimi in pochi facevano i boscaioli nei loro Paesi (Baldini S. et al., 2006), e la loro
presenza anche in altre realtà del Paese, appare sempre in forte crescita, rispetto a qualche
decennio fa (Petenella D. et al. 2004).
Queste maestranze, pur se abituate alla fatica e ai disagi presenti in bosco, risultano inoltre
nella grande maggioranza dei casi, del tutto impreparate all’uso delle attrezzature e delle
macchine in maniera professionale (Baldini S. et al., 2006). Il binomio di questi aspetti
rappresenta un grande pericolo, non solo per la loro incolumità fisica, ma soprattutto per la
rinnovazione dei popolamenti forestali, in quanto, la loro impreparazione scientifica non
viene, come nel caso della manodopera italiana, in parte “compensata” dall’esperienza
acquisita negli anni in bosco o tramandata tra le generazioni.
Questa particolare situazione, rende ancor più difficile l'applicazione o del tutto
inapplicabili, determinati aggiornamenti tecnici nel settore, ma anche vane le conquiste
della ricerca e le norme della sicurezza lavorativa in bosco.
Tutto ciò infatti può trovare una larga diffusione, solo attraverso una adeguata formazione
professionale della manodopera impiegata in bosco.
La manodopera boschiva in genere, non solo nelle Regioni studiate, risulta sempre di più
dequalificata, non equipaggiata e cosa ancor peggiore più esposta, rispetto ad altre
maestranze a maggiori rischi d'incidenti (AA.VV.).
La maggiore professionalità degli operatori forestali, la regolarità e la continuità delle
attività forestali, nonché la concreta prevenzione da incidenti non può prescindere dalla
frequenza di corsi di formazione svolti da personale altamente qualificato.
Questi corsi risultano anche estremamente indispensabili, per un corretto uso dei mezzi e
delle attrezzature nei cantieri forestali. Nell’indagine l'impiego della motosega a scoppio
nell’abbattimento delle piante e nelle fasi di allestimento sul letto di caduta delle stesse,
risulta ormai largamente diffuso.
L’impiego del trattore agricolo, poco adatto per i lavori forestali, si ha in modo frequente e
risulta il mezzo maggiormente usato nelle fasi di esbosco delle piante. In molti casi
quest'ultimo viene sostituito dai cingolati o dagli animali.
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