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università degli studi della tuscia di viterbo daf dipartimento di ...

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impegni che il nostro Paese ha sottoscritto sia in sede comunitaria che internazionale,<br />

riconducibili in particolare ai concetti <strong>della</strong> gestione forestale sostenibile.<br />

Il decreto stabilisce, inoltre, una nuova definizione <strong>di</strong> bosco e <strong>di</strong> arboricoltura da legno<br />

prima assente nella legislazione nazionale, ribadendo anche il <strong>di</strong>vieto del taglio raso e non<br />

permettendo la trasformazione dei boschi in altre destinazioni d’uso.<br />

Il DM del 16 Giugno/2005 del MATTM ha emanato le linee guida <strong>di</strong> programmazione<br />

forestale, secondo il DL 227/01, queste nascono dopo un lungo processo <strong>di</strong> elaborazione e<br />

confronto che ha condotto alla definizione dell’intesa sancita nella Conferenza Stato-<br />

Regioni del 2004. In questo decreto si pongono al centro <strong>della</strong> programmazione forestale i<br />

tre gran<strong>di</strong> obiettivi:<br />

- la tutela dell’ambiente, il rafforzamento <strong>della</strong> filiera foresta – legno;<br />

- il miglioramento delle con<strong>di</strong>zioni socio-economiche;<br />

- il rafforzamento <strong>della</strong> ricerca scientifica.<br />

Entrambi i decreti hanno fornito importanti chiarimenti, ma non rappresentano però una<br />

vera e propria legge quadro forestale, sia dal punto <strong>di</strong> vista sostanziale che formale, come il<br />

RD n°3267/1923, il quale ad oggi risulta formalmente non abrogato.<br />

2.3 La legislazione regionale<br />

Dalla fine <strong>degli</strong> anni settanta tutte le funzioni amministrative in materia forestale vengono<br />

trasferite dallo Stato alle Regioni, fra queste anche un parziale trasferimento delle proprietà<br />

statali ASFD, fino ad allora gestite solo dal CFS.<br />

Con questo passaggio, molte Regioni hanno iniziato ad emanare specifiche leggi forestali<br />

regionali, e successivamente redatto anche gli Inventari Forestali Regionali e i Piani<br />

Forestali Regionali. Ciò ha generato una fortissima <strong>di</strong>somogeneità <strong>di</strong> situazioni non solo<br />

normative fra le varie Regioni, ma soprattutto nella loro concreta attuazione, attraverso<br />

opportuni strumenti <strong>di</strong> programmazione gestionale e nella comune definizione giuri<strong>di</strong>ca dei<br />

boschi (Cerofolini A., 2003).<br />

In questa situazione vi sono Regioni che si sono dotate <strong>di</strong> proprie strutture tecniche per<br />

l’organizzazione amministrativa e la gestione dei boschi, altre invece hanno delegato ad<br />

altri Enti territoriali (Province, Comunità Montane e Comuni) l’intera organizzazione del<br />

settore forestale. In altre ancora, sono state stipulate delle convenzioni con il CFS a cui<br />

affidare alcune <strong>di</strong> queste competenze, oltre alle competenze <strong>di</strong> or<strong>di</strong>nario controllo. Nella<br />

(tab.2) si riporta un sintetico prospetto <strong>della</strong> situazione legislativa nazionale, presente nelle<br />

singole Regioni italiane (21) sia a statuto or<strong>di</strong>nario che speciale.<br />

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