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università degli studi della tuscia di viterbo daf dipartimento di ...

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Le formazioni forestali più ricorrenti nel Lazio risultano:<br />

• Gli ostrieti in cui prevale il Carpino nero (Ostrya carpinifolia Scopoli) risultano<br />

molto <strong>di</strong>ffusi e ricorrenti più che in passato per l’azione antropica dell’uomo in<br />

molte aree, in cui la specie riesce, grazie alla sua spiccata rusticità, a colonizzare<br />

molti terreni nu<strong>di</strong>.<br />

• I querceti caducifogli governati a ceduo e fustaia, la specie maggiormente <strong>di</strong>ffusa è<br />

il Cerro (Quercus cerris L.) quella minore è la Farnia (Quercus robur L.).<br />

La Rovere (Quercus petraea Liebl.) è presente in modo spora<strong>di</strong>co in quanto il Lazio<br />

rappresenta il limite meri<strong>di</strong>onale del suo areale ecologico, al contrario la roverella<br />

(Quercus pubescens Willd.) è molto <strong>di</strong>ffusa, ma non come in altre Regioni italiane, forse<br />

per la mancanza <strong>di</strong> quelle caratteristiche <strong>di</strong> clima continentale che la specie maggiormente<br />

pre<strong>di</strong>lige.<br />

I cedui e le fustaie <strong>di</strong> castagno (Castanea sativa Miller) presenti in molte realtà<br />

rappresentano tra i boschi maggiormente lavorati per la molteplicità <strong>di</strong> assortimenti<br />

ricavabili.<br />

Le faggete (Fagus sylvatica L.) rappresentano le formazioni più <strong>di</strong>ffuse tra le fustaie,<br />

questa specie nel Lazio al <strong>di</strong> sopra dei 700 m s.l.m. è presente nell’intero territorio<br />

rappresentando quella più predominante.<br />

Vi è una piccola presenza <strong>di</strong> sugherete (Quercus suber L.) nelle province <strong>di</strong> Latina e<br />

Viterbo. Rimboschimenti artificiali eseguiti in <strong>di</strong>verse realtà regionali, con lo scopo <strong>di</strong><br />

colonizzare aree marginali abbandonate o a protezione <strong>di</strong> aree montane abitate. Le specie<br />

più <strong>di</strong>ffuse sono soprattutto tra le conifere autoctone e alloctona. Per le prime soprattutto<br />

(Pinus nigra Arnold) varietà Villetta Barrea e sub-specie Laricio; fra le seconde in<br />

particolare la Duglasia (Pseudotsuga menziesii Franco).<br />

Molte formazioni forestali negli ultimi anni sono state incluse all’interno <strong>di</strong> parchi e riserve<br />

naturali regionali e nazionali, aggiungendosi a quelle già esistenti.<br />

La provincia con maggiori superfici sottoposte a protezione è quella romana, in cui più<br />

<strong>della</strong> metà sono state incluse nel sistema delle aree protette.<br />

A queste aree vanno aggiunte più <strong>di</strong> 200 siti Natura 2000, in<strong>di</strong>viduate in base alla <strong>di</strong>rettiva<br />

europea 43/92 più conosciuta come <strong>di</strong>rettiva Habitat, a questi si affiancano altri Siti <strong>di</strong><br />

rilevanza regionale e nazionale.<br />

La tipologia <strong>di</strong> aree protette più frequente in Regione è quella classificata come ZPS<br />

<strong>di</strong>stribuite in modo regolare e continuo, mentre i Siti Importanza Comunitaria risultano<br />

meno regolari e non continui.<br />

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