Progetto Co.Al.Ta. II Sintesi dei risultati - Cra
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eportPerugia.qxp 25/02/2008 10.08 Pagina 105<br />
Introduzione<br />
Stevia rebaudiana (Bertoni), un'asteracea originaria<br />
del Sudamerica ad habitat subtropicale, è attualmente<br />
coltivata in vari paesi per le proprietà dolcificanti<br />
del complesso di glucosidi contenuti nelle<br />
foglie. Stevioside e rabaudioside hanno un potere<br />
dolcificante molto superiore a quello dello zucchero,<br />
non apportano calorie e non alzano il livello di<br />
glucosio nel sangue, sono stabili alle alte temperature<br />
(200° C), non interferiscono con i componenti<br />
degli alimenti e non fermentano. La stevia può<br />
essere impiegata sotto forma di foglie fresche,<br />
foglie in polvere, estratto di polvere, o concentrato<br />
liquido di estrazione acquosa e/o idroalcolica. I<br />
prodotti ottenuti dalla stevia hanno impieghi analoghi<br />
ai dolcificanti artificiali a basso contenuto calorico<br />
e sono utilizzati soprattutto come dolcificanti<br />
per migliorare il gusto di alimenti e bevande.<br />
L'Unità UNIPE ha valutato la risposta della specie<br />
alla concimazione, al diserbo chimico, la produttività<br />
e l'influenza della selettività di alcuni erbicidi<br />
nei confronti della coltura.<br />
Materiali e metodi<br />
Nel biennio 2006-07 sono state eseguite quattro<br />
prove sperimentali per verificare questa asteracea<br />
nelle condizioni pedo-climatiche dell'Italia centrale<br />
la produttività, l'influenza della concimazione<br />
azotata e la possibilità di eliminare la sua flora infestante<br />
con il diserbo chimico selettivo.<br />
La sperimentazione si è svolta in entrambi gli<br />
anni, nella media valle del Tevere, nei campi sperimentali<br />
del Laboratorio Didattico Sperimentale<br />
della Sezione di Agronomia e <strong>Co</strong>ltivazioni erbacee<br />
del Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali<br />
della Facoltà di Agraria dell'Università degli Studi<br />
di Perugia. Il terreno sede delle prove è argillosabbioso<br />
( 40% sabbia, 33% argilla e 27% limo).<br />
In entrambi gli anni è stato adottato lo schema<br />
sperimentale a blocchi randomizzati con quattro<br />
ripetizioni; la densità d'impianto è stata di 6 piante<br />
<strong>Progetto</strong> <strong>Co</strong>.<strong>Al</strong>.<strong>Ta</strong>. <strong>II</strong> 105<br />
Stevia (Stevia rebaudiana Bertoni),produttività, concimazione<br />
e diserbo in Umbria<br />
<strong>Co</strong>varelli G, Peccetti G, Pannacci E, Graziani F<br />
Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali<br />
Sezione di Agronomia e <strong>Co</strong>ltivazioni erbacee -<br />
Università degli Studi di Perugia 075/5856334 -<br />
covarel@unipg.it<br />
a m 2 e le parcelle avevano una dimensione di 4 m 2 .<br />
Il trapianto è stato effettuato l'11 maggio sia nel<br />
primo che nel secondo anno.<br />
Per l'effetto della concimazione azotata sulla<br />
coltura sono stati somministrati 20 giorni dopo il<br />
trapianto, sia nel primo che nel secondo anno, 0,50<br />
e 100 kg ha-1 di azoto sottoforma di urea.<br />
Per la messa a punto del diserbo chimico sia nel<br />
2006 che nel 2007 prima del trapianto, avvenuto<br />
sempre contemporaneamente a quello delle prove<br />
di concimazione, è stato sperimentato l'erbicida<br />
Stomp (pendimentalin al 31,7%) alla dose di 3 l ha-<br />
1 e, 33 giorni dopo, Challenge (aclonifen 49%) alla<br />
dose di 2,5 l ha -1 e <strong>Ta</strong>rga gold (quizalofop-etile isomero<br />
D al 5,2%) alla dose di 2,5 l ha -1 .<br />
Sia le prove di concimazione che di diserbo<br />
sono state irrigate a goccia ricevendo nel 2006 700<br />
mc di acqua e nel 2007 850 mc ad ettaro.<br />
Sono state eseguite periodiche osservazioni<br />
sullo sviluppo della stevia, sul ricoprimento delle<br />
piante infestanti e sulla selettività degli erbicidi nei<br />
confronti della coltura.<br />
In tutte le prove alla raccolta è stato determinato<br />
il peso fresco e secco della parte aerea delle<br />
piante di stevia e la percentuale di foglie in essa<br />
contenute. Ciò è avvenuto il 12 luglio e 22 settembre<br />
nel primo anno ed il 2 luglio e 10 ottobre nel<br />
secondo.<br />
Risultati<br />
a) Resistenza al freddo<br />
Le piante oggetto della sperimentazione sono state<br />
lasciate in campo allo scopo di valutare la resistenza<br />
della specie alle basse temperature.<br />
A marzo 2007 si è potuto verificare che il 60%<br />
delle piante aveva resistito ai rigori invernali e si<br />
apprestavano a riprendere a vegetare. Si sottolinea<br />
il fatto che l'inverno 2006-07 non è stato particolarmente<br />
rigido; nel sito dove si sono svolte le prove,<br />
le temperature minime raggiunte, nella prima decade<br />
di gennaio, sono state intorno ai meno 5 gradi<br />
centigradi.<br />
Dall'analisi <strong>dei</strong> dati dell'ultimo trentennio si<br />
può notare che durante i mesi invernali nella località<br />
dove si è svolta la prova, si verifichino tempe-