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Progetto Co.Al.Ta. II Sintesi dei risultati - Cra

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GiorgettiSecondo.qxp 25/02/2008 10.11 Pagina 164<br />

164 Giorgetti et al<br />

Il maiale Macchiaiolo maremmano...<br />

vazioni periodiche del peso e degli altri parametri<br />

biometrici alle diverse età; 3) eseguire una caratterizzazione<br />

genetica (in collaborazione con il<br />

<strong>Co</strong>nSDABI), finalizzata a: i) verificare la distanza<br />

genetica tra questi soggetti e la razza Cinta senese;<br />

ii) verificare la distanza genetica tra questi soggetti<br />

e le altre razze autoctone italiane; iii) misurare il<br />

grado di somiglianza genetica con le altre razze<br />

autoctone e stabilire le relazioni filogenetiche.<br />

Tutte queste attività sono attualmente in corso di<br />

esecuzione. Per quanto riguarda in particolare il<br />

punto 1., le caratteristiche morfologiche di oltre 60<br />

soggetti (circa 20 riproduttori tra maschi e femmine)<br />

appartenenti a 5 diversi allevamenti di 4 province<br />

toscane, hanno soddisfatto i parametri morfologici<br />

considerati tipici della razza; a parte alcune<br />

affinità con la Cinta senese, le forme del<br />

Macchiaiolo rispettano i canoni caratteristici di<br />

suini più carnaioli, rotondi e con profili relativamente<br />

convessi. Per quanto riguarda il punto 2.<br />

sono stati eseguiti rilievi biometrici su 12 soggetti<br />

di diverso sesso e differente età; nonostante si tratti<br />

di un numero esiguo le misure corrispondono a<br />

quelle riportate da Mascheroni nel 1927. Per quan-<br />

to riguarda infine il punto 3. è iniziata, su 18 soggetti,<br />

la raccolta di sangue e di pelo, matrici dalle<br />

quali è stato estratto il DNA per le analisi genetiche.<br />

I primi <strong>risultati</strong> sembrano confermare l'appartenenza<br />

a un gruppo genetico a sé stante, diverso in<br />

particolare dalle altre razze autoctone toscane, e<br />

l'esistenza di livelli di eterozigosi sufficienti ad<br />

intraprendere un'opera di selezione e miglioramento<br />

genetico per il recupero e la valorizzazione di<br />

questa antica, nobile razza.<br />

Citazioni bibliografiche.<br />

<strong>Al</strong>derson L. "The change to survive. Rare breeds in a changing<br />

world". Ed. Cameron & <strong>Ta</strong>yleur. London. 1978.<br />

Ciani F. "Evoluzione storica <strong>dei</strong> tipi genetici autoctoni suini, a<br />

rischio di estinzione o in stato di abbandono, dell'Emilia<br />

Romagna: strategie di recupero, conservazione e valorizzazione".<br />

In Atti del Seminario di Studio "La cultura delle<br />

produzioni suine nel territorio della Val d'Enza", 16 settembre.<br />

<strong>Co</strong>mune di Bibbiano (RE). 2003.<br />

Morton J.R. "Birth of the British pig". In "The ARK",<br />

Settember; Ed. Rare Breeds Survival Trust. Kenilworth<br />

(GB). 312-314. 1987.<br />

<strong>Ta</strong>gliacozzo A. " L' allevamento e l'alimentazione di origine animale<br />

tra il Neolitico e l'età <strong>dei</strong> metalli : i dati archeozoologici".<br />

In "Storia dell'Agricoltura Italiana, l'Età Antica",<br />

Accademia <strong>dei</strong> Georgofili. Ed. Polistampa. Firenze. 2002.

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