Progetto Co.Al.Ta. II Sintesi dei risultati - Cra
Progetto Co.Al.Ta. II Sintesi dei risultati - Cra
Progetto Co.Al.Ta. II Sintesi dei risultati - Cra
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
Damiani.qxp 25/02/2008 10.08 Pagina 76<br />
76 <strong>Ta</strong>viani et al La quinoa<br />
li. L'analisi cluster mostra una chiara distinzione<br />
della specie C. album da C. quinoa. Le accessioni<br />
di quinoa sono raggruppate in 2 cluster principali:<br />
quelle provenienti da Ecuador, Perù e Bolivia sono<br />
separate dal materiale di origine cilena e statunitense.<br />
I genotipi delle 2 varietà Regalona e Francia e<br />
delle linee in selezione W5 e Napoli, sono dispersi<br />
nello stesso cluster e non sono distinguibili come<br />
accessioni.<br />
Quattro accessioni sono state seminate in aprile<br />
ed un numero maggiore in ottobre. La semina primaverile<br />
ha mostrato uno sviluppo limitato delle<br />
piante ed una precoce entrata in fioritura, tale andamento<br />
non ha permesso il rilievo di molti caratteri<br />
ma ha reso possibile la raccolta del seme che, se<br />
derivato da autofecondazione, può essere utilizzato<br />
in successive valutazioni. Questa prova non è risultata<br />
tuttavia soddisfacente a causa della non regolare<br />
emergenza delle piante e del numero quindi<br />
molto variabile di individui a m 2 , tuttavia per una<br />
accessione si è prodotta una quantità di seme notevole.<br />
Il risultato della semina autunnaleha mostrato<br />
una buona emergenza delle piante che sono tuttavia<br />
andate incontro a forte diradamento. <strong>Ta</strong>li informazioni<br />
insieme a quelle ottenute in semine su scala<br />
aziendale eseguite l'anno successivo presso due<br />
aziende agricole ha mostrato che tale pianta è lenta<br />
nell'insediamento, sensibile agli attacchi di fitofagi<br />
e debole competitore con le infestanti.<br />
L'individuazione della data ottimale di semina è<br />
quindi indispensabile. A tale proposito è stata eseguita<br />
una prova in camera di crescita per valutare<br />
l'effetto del fotoperiodo sullo sviluppo della pianta<br />
che ha mostrato come il giorno corto non sia favorevole<br />
e quindi non sia proponibile una semina<br />
anticipata all'autunno.<br />
La letteratura relativa al sistema di incrocio in<br />
quinoa è abbastanza discordante infatti viene riportata<br />
come specie autogama con solo il 10% di interincrocio<br />
(<strong>Ta</strong>ylor e Parker, 2002) ma è stato anche<br />
osservato un 30 % di incrocio interspecifico<br />
(Wilson e Manhart 1993). La discordanza <strong>dei</strong> dati<br />
porta a pensare che il genotipo e l'ambiente di crescita<br />
possano influire fortemente su tale aspetto. È<br />
stato impiantato un piccolo esperimento di incrocio<br />
a coppie tra piante di accessioni facilmente distin-<br />
guibili per il profilo microsatellitare che mostra<br />
<strong>risultati</strong> non univoci. La progenie dell'accessione<br />
A1 risulta autofecondata, Otavalo mostra invece un<br />
40% di individui derivati da impollinazione incrociata<br />
ma il basso numero di individui analizzati non<br />
permette di fare conclusioni oltre quella che in<br />
Otavalo può avvenire l'incrocio. L'accessione<br />
Francia presente in entrambi gli incroci ha un comportamento<br />
disomogeneo: nell'incrocio con A1 la<br />
progenie mostra un 20% di alloimpollinazione, nell'incrocio<br />
con Otavalo, al contrario, non si osservano<br />
progenie con alleli dell'altro parentale. Non è da<br />
escludere che fattori di incompatibilità genetica o<br />
fisiologica (diversa epoca di fioritura) possano<br />
determinare i <strong>risultati</strong> osservati, un esperimento su<br />
scala più ampia sarebbe necessario, l'unica conclusione<br />
possibile con tali <strong>risultati</strong> è che Chenopodium<br />
quinoa si autofeconda ma non è una specie strettamente<br />
autogama.<br />
In conclusione la quinoa è una specie che può<br />
fornire una produzione consistente anche nei nostri<br />
ambienti, ma per le sue caratteristiche di piccole<br />
dimensioni del seme, lentezza nell'emergenza, sensibilità<br />
all'aggressione di fitofagi nelle prime fasi di<br />
sviluppo necessità di un'ottimizzazione delle tecniche<br />
agronomiche e soprattutto di un approfondito<br />
lavoro di miglioramento genetico, la variabilità<br />
necessaria a tal fine sembra largamente disponibile.<br />
Letteratura citata<br />
IPGRI Descriptores de quinua. AGP:IBPGR/81/104, Agosto<br />
1981 (www.ibpgr.cgiar.org).<br />
Karyotis T, Iliadis C, Noulas C, Mitsibonas T. Preliminary<br />
Research on Seed Production and Nutrient <strong>Co</strong>ntent for<br />
Certain QuinoaVarieties in a Saline-Sodic Soil. J.<br />
Agronomy & Crop Science 2003 189: 402-408.<br />
Mason SL, Steven MR, Jellen EN, Bonifacio A, Fairbanks DJ,<br />
<strong>Co</strong>leman CE, McCarty RR, Rasmussen AG, Maughan PJ.<br />
Development and use of microsatellite markers for germoplasm<br />
characterization in quinoa (Chenopodium quinoa<br />
Willd.). Crop Sci. 2005 45:1618-1630..<br />
Oelke A, Putnam DH, Teynor TM, Oplinger ES Quinoa. In:<br />
<strong>Al</strong>ternative field crops manual. University of Wisconsin<br />
University of Minnesota - <strong>Co</strong>operative Extension Febbraio 1990.<br />
<strong>Ta</strong>ylor JRN e Parker ML. Quinoa In: Pseudocereals and less<br />
common cereals (Belton P <strong>Ta</strong>ylor J, eds.) Springer Berlin<br />
2002 pp 93-115.<br />
Wilson H e Manhart J. Crop/weed gene flow: Chenopodium<br />
quinoa Willd. and C. berlandieri Moq. TAG 1993 86:642-<br />
648.