Progetto Co.Al.Ta. II Sintesi dei risultati - Cra
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eportPerugia.qxp 25/02/2008 10.08 Pagina 111<br />
Introduzione<br />
L'interesse del mercato agro-alimentare verso le<br />
piante aromatiche e in particolare verso l'origano è<br />
in forte crescita per il tradizionale consumo come<br />
prodotto sia essiccato che fresco. La necessità di<br />
disporre continuamente di questo prodotto induce<br />
alla sua surgelazione come da tempo si fa per il<br />
prezzemolo ed il basilico. Un ostacolo a ciò è l'annerimento<br />
delle foglie di origano causato dalle<br />
basse temperature che visivamente non è gradito<br />
nelle pizze dove è maggiormente usato.<br />
Tuttavia, anche in attesa che il miglioramento<br />
genetico elimini questo inconveniente, è interessante<br />
la diffusione della coltivazione soprattutto<br />
per l'esportazione.<br />
Si consideri che nei soli Stati Uniti è decuplicato<br />
il consumo negli ultimi dieci anni sull'onda della<br />
popolarità della pizza.<br />
Si è ritenuto opportuno verificare l'adattabilità<br />
di questa specie nelle condizioni pedo-climatiche<br />
dell'Italia centrale ed in particolare in Umbria.<br />
Materiali e metodi<br />
Nel biennio 2006-07 sono state eseguite due prove<br />
di adattabilità di questa specie nella media Valle del<br />
Tevere su terreno argillo-sabbioso (40% sabbia,<br />
33% argilla, 27% limo).<br />
<strong>Co</strong>n schema sperimentale a blocchi randomizzati,<br />
con tre ripetizioni, sono stati messi a confronto<br />
nel 2006 le seguenti cv provenienti dalla Grecia:<br />
origano greco (Origanum hirtum), origano<br />
Herrenhausen (Origanum laevigatum var.<br />
Herrenhausen), origano aureo (Origanum vulgare<br />
var. aureus), origano comune (Origanum vulgare).<br />
Le parcelle avevano una dimensione molto<br />
ridotta (2 m 2 ) trattandosi solo di verificare l'adattabilità<br />
della specie nel sito della sperimentazione.<br />
Il trapianto della coltura è avvenuto l'11 maggio<br />
nel 2006 con un sesto d'impianto di 0.5 x 0.5 m. Da<br />
maggio ad agosto sono state fatte nove irrigazioni<br />
<strong>Progetto</strong> <strong>Co</strong>.<strong>Al</strong>.<strong>Ta</strong>. <strong>II</strong> 111<br />
Verifica dell’adattabilità dell’origano (Origanum vulgare L.)<br />
alle condizioni agro-pedologiche dell’Italia centrale<br />
Lorenzetti M.C<br />
Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali<br />
Sezione di Agronomia e <strong>Co</strong>ltivazioni erbacee -<br />
Università degli Studi di Perugia 075/5856334 -<br />
covarel@unipg.it<br />
per un apporto complessivo di 700 m 3 ha -1 . Il 3 agosto<br />
è stata effettuata la raccolta della biomassa e<br />
successivamente si è provveduto ad estrarre gli oli<br />
essenziali mediante distillazione in corrente di<br />
vapore.<br />
Risultati e discussione<br />
La produttività della biomassa area dell'origano è<br />
variata da 3,7 (Origanum vulgare var. aureus) a 6,9<br />
(Origanum laevigatum var. Herrenhausen) con una<br />
media tra le cultivar di 4,9 t ha -1 di sostanza fresca<br />
e 1,47 di sostanza secca (tabella 1). L'altezza della<br />
coltura è stata di circa 22 cm per tutte le cultivar<br />
eccetto per l'origano comune che è stata di 33 cm<br />
circa.<br />
L'umidità alla raccolta è stata di circa il 70%.<br />
Molto importante la resa in oli essenziali che è<br />
stata molto variabile 0,4 % nell'Origano aureus<br />
detto aureo e ben 2 nell'Origanum hirtum detto<br />
greco (tabella 1).<br />
Nel secondo anno si è proseguita la coltivazione<br />
delle piante trapiantate nel primo.<br />
<strong>Al</strong>le temperature di -5° C registratesi nell'inverno<br />
2006-07 hanno resistito solo l'origano aureo, il<br />
greco ed il comune che nel 2007 hanno prodotto<br />
rispettivamente 7.9, 7.2 e 13.8 t ha-1 di sostanza<br />
fresca pari rispettivamente a 2.7, 2.4 e 4.6 di<br />
sostanza secca. L'umidità alla raccolta è stata del<br />
50-55% sensibilmente più bassa di quella registratasi<br />
nell'anno precedente.<br />
Nelle condizioni in cui si è lavorato si possono<br />
trarre le seguenti conclusioni.<br />
<strong>Co</strong>nclusioni<br />
1) La produttività dell'origano nelle condizioni<br />
pedo-climatiche della media Valle del Tevere si<br />
può attestare su 4 t ha-1 di foglie il 70% circa di<br />
sostanza fresca e 1,3 di sostanza secca.<br />
2) Hanno resistito alle relativamente basse temperature<br />
invernali (-5° C) aureo, greco e comune<br />
che nell'anno successivo hanno poi raddoppiato<br />
la produzione.<br />
3) La resa in oli essenziali è stata molto elevata<br />
(2%) nell'Origanum hirtum, e molto bassa<br />
nell'Origanum vulgare var. aureus (0,4%)