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Progetto Co.Al.Ta. II Sintesi dei risultati - Cra

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Giorgetti.qxp 25/02/2008 10.10 Pagina 146<br />

146 Meriggi La produzione di fauna selvatica<br />

<strong>Ta</strong>b. 1. Produzione per km 2 e ricavo in euro per alcune<br />

specie di selvaggina<br />

tuto in istituti faunistico-venatori privati. Per quanto<br />

riguarda il Fagiano, è stato considerato il costo di<br />

fagiani selvatici, nel caso di animali di allevamento,<br />

liberati per l'attività venatoria, il valore scenderebbe<br />

in modo consistente. Nel caso della Starna e della<br />

Pernice rossa, se si tratta di individui prelevati in<br />

popolazioni naturali, il valore non è quantificabile<br />

poiché esse sono specie molto sensibili sulle quali il<br />

prelievo deve essere programmato con molta cautela<br />

e la cui caccia può interessare solo un ristretto<br />

numero di appassionati. Per quanto riguarda gli<br />

ungulati, i valori riportati sono da considerarsi<br />

medie tra capi da trofeo, femmine e giovani.<br />

Le specie di maggior interesse economico per<br />

una produzione abbinata o in alternativa a quella<br />

agricola sono senza dubbio la Lepre, il Cinghiale e<br />

il Capriolo. Il cinghiale può interessare soprattutto<br />

territori ad agricoltura marginale e svantaggiata,<br />

mentre il Capriolo e la Lepre anche zone molto<br />

produttive dal punto di vista agricolo e la Lepre<br />

anche aree ad agricoltura intensiva.<br />

Fig. 1. Numero, estensione (x 1000 ha) ed estensione<br />

media delle AFV e delle AATV in Italia (1989-1997)<br />

<strong>Co</strong>nclusioni<br />

La produzione di fauna selvatica ad integrazione<br />

o sostituzione del reddito agricolo può assumere<br />

un notevole interesse sia in zone dove l'attività<br />

agricola vede diminuire progressivamente<br />

la sua sostenibilità economica, sia in zone di<br />

produzioni agricole intensive e remunerative.<br />

Dal punto di vista dell'utilizzo della fauna selvatica,<br />

per i proprietari e i conduttori di fondi agricoli<br />

è possibile abbinare l'attività venatoria al<br />

prelievo di animali vivi per ripopolamenti e<br />

reintroduzioni, oppure ad altre forme di utilizzo.<br />

Tra queste una delle più interessanti attualmente<br />

è l'addestramento <strong>dei</strong> cani da ferma su specie<br />

come la Starna, la Pernice rossa e il Fagiano o<br />

<strong>dei</strong> cani da seguita sulla Lepre. Queste diverse<br />

forme, con una buona gestione degli istituti privati<br />

previsti dalla legge, possono coesistere e<br />

aumentare ulteriormente il rendimento economico<br />

dato da una consistente presenza di fauna<br />

selvatica sul territorio.

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