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Progetto Co.Al.Ta. II Sintesi dei risultati - Cra

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Giorgetti.qxp 25/02/2008 10.10 Pagina 135<br />

Attualità e prospettive della razza suina cinta senese<br />

Bozzi R 1<br />

In Italia la spesa delle famiglie dagli anni '70 ad<br />

oggi ha visto aumentare la quota destinata<br />

all'alimentazione e questo aumento è ancora più<br />

evidente per la quota della ristorazione. In tale<br />

contesto le tendenze del consumo di carne in<br />

Italia hanno visto un aumento notevole della<br />

quota di carne di maiale passando dai 7-8<br />

kg/anno/pro-capite ai 30 del 2001 (Fig. 1).<br />

Questo aumento rilevante ha senza dubbio<br />

influenzato in misura preponderante la diffusione,<br />

anche sul nostro territorio, di razze cosmopolite<br />

inizialmente anche a scapito di genotipi<br />

autoctoni in precedenza allevati.<br />

Sul finire degli anni '80 però la maggior disponibilità<br />

di reddito della popolazione e la maggior consapevolezza<br />

nei confronti di un'alimentazione equilibrata<br />

ha portato ad una rapida espansione di razze<br />

locali. Queste razze sono caratterizzate da performance<br />

produttive e riproduttive sicuramente non<br />

eccellenti ma al tempo stesso presentano ottime<br />

caratteristiche organolettiche delle carni e sono allevate<br />

con sistemi più confacenti alle attuali esigenze<br />

<strong>dei</strong> consumatori.<br />

La Cinta Senese (Fig. 2), originaria della<br />

Montagnola Senese, ha incrementato notevolmente<br />

la sua numerosità in questi ultimi dieci anni e viene<br />

allevata prevalentemente outdoor sfruttando le risorse<br />

del bosco e l'integrazione alimentare nei periodi di<br />

ridotte disponibilità alimentari.<br />

I prezzi raggiunti dai prodotti di Cinta Senese<br />

sono stati in questi anni sicuramente competitivi (il<br />

prezzo del suino vivo è stato anche doppio rispetto a<br />

quello <strong>dei</strong> genotipi classici); in questo ultimo periodo<br />

si è peraltro rilevata una tendenza sempre più marcata<br />

al riallineamento <strong>dei</strong> prezzi <strong>dei</strong> prodotti di Cinta<br />

Senese con quelli <strong>dei</strong> suini tradizionali in virtù di<br />

un'eccessiva frammentazione dell'offerta a fronte di<br />

una domanda concentrata in larga parte nella GDO.<br />

La "nicchia di mercato" a disposizione del prodotto è<br />

tutto sommato di entità ragguardevole, considerata la<br />

1 Dipartimento di Scienze Zootecniche - Università di Firenze.<br />

TF 0553288355 FAX 055321216<br />

email: riccardo.bozzi@unifi.it<br />

<strong>Progetto</strong> <strong>Co</strong>.<strong>Al</strong>.<strong>Ta</strong>. <strong>II</strong> 135<br />

diffusione locale del prodotto e la possibilità di occupare<br />

spazi di mercato destinati a prodotti con caratteristiche<br />

organolettiche peculiari (i.e. lardo stagionato)<br />

ed alla luce di tutto ciò un'eventuale conversione<br />

delle aziende che coltivano tabacco ad aziende zootecniche<br />

è senza dubbio plausibile ed economicamente<br />

conveniente.<br />

È ovvio che dovranno essere interessate da tale<br />

conversione quelle aziende che presentano terre idonee<br />

all'allevamento suino outdoor; potranno essere<br />

considerate quelle aziende che riescono a far coesistere<br />

le produzioni agronomiche (mais, grano, orzo,<br />

ecc….) con il successivo pascolo in campo <strong>dei</strong> suini<br />

ed eventualmente sarebbe auspicabile la presenza di<br />

una zona di bosco per la fase di finissaggio (castagna<br />

e ghianda) <strong>dei</strong> soggetti da ingrasso. A proposito del<br />

bosco non va sottaciuto che, nelle condizioni italiane,<br />

questo può fornire alimento solo per un ristretto<br />

periodo di tempo e il carico animale ad ettaro deve<br />

essere in ogni caso tenuto molto basso per la salute<br />

del bosco stesso; carichi superiori ad 1 capo ad ettaro<br />

sono sconsigliati.<br />

Un allevamento di questo tipo (outdoor) non<br />

deve peraltro prescindere dalla caratterizzazione del<br />

prodotto e da una sicura filiera di tracciabilità alimentare;<br />

difatti senza una forte caratterizzazione produttiva<br />

si rischia di incorrere in un'espansione incontrollata<br />

e instabile. È inoltre auspicabile un forte associazionismo<br />

tra le varie figure che caratterizzano la filiera;<br />

in tal senso la filiera che ha caratterizzato in questi<br />

anni la produzione <strong>dei</strong> salumi di Cinta Senese è<br />

risultata molto spesso frammentata e lunga, fattore<br />

che ha portato a perdere parte <strong>dei</strong> guadagni realizza-

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