Progetto Co.Al.Ta. II Sintesi dei risultati - Cra
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caserta.qxp 25/02/2008 10.18 Pagina 63<br />
Introduzione<br />
Per l'area del tabacco Burley in Campania l'alternativa<br />
orticola rappresenta una naturale assimilazione ai<br />
comprensori orticoli contigui. Le colture per insalatine<br />
pronte sono un segmento in espansione che per livello<br />
di ricavi, impiego di risorse materiali e umane e rapporti<br />
di filiera possono competere con il tabacco e, per<br />
la brevità del ciclo colturale, si possono ripetere più<br />
volte nel corso dell'anno, anche con più tagli per ciclo.<br />
La produzione si è estesa a circa 3000 ettari, di cui<br />
oltre metà localizzati in Campania nella piana del Sele,<br />
facendo di questa regione il principale polo produttivo<br />
del settore, con una dinamica positiva anche per il segmento<br />
della trasformazione. Le buone prospettive<br />
commerciali sussistono però solo per prodotti di elevata<br />
qualità, ottenuti in modo da minimizzare i fattori di<br />
rischio per la salute del consumatore e i fattori di deterioramento,<br />
che ne influenzano la trasformazione e<br />
conservazione. Il tipo di lavorazione riduce le alterazioni<br />
del prodotto fresco, ma non consente un controllo<br />
pieno <strong>dei</strong> processi metabolici <strong>dei</strong> vegetali e non<br />
impedisce lo sviluppo della microflora presente, che<br />
continua anche a bassa temperatura nell'ambiente saturo<br />
di umidità dell'imballaggio e contribuisce alla<br />
degradazione del prodotto, riducendone il valore alimentare<br />
e la vita commerciale (Beuchat, 2000;<br />
Ragaert et al, 2007). Pertanto l'introduzione di colture<br />
per IV gamma nei piani di produzione impone il<br />
rispetto di nuovi protocolli colturali e di gestione <strong>dei</strong><br />
prodotti, per cui è prevedibile un periodo di sperimentazione<br />
e adattamento aziendale per raggiungere livelli<br />
qualitativi soddisfacenti. Nel lavoro oggetto di questa<br />
nota abbiamo valutato i <strong>risultati</strong> produttivi (qui<br />
riportati) e qualitativi (esposti in altra di questa pubblicazione)<br />
della coltura di insalate da taglio in tunnel e<br />
in pien'aria in aziende tabacchicole casertane.<br />
Materiali e metodi<br />
L'esperimento è stato condotto tra aprile 2006 e settembre<br />
2007 in due aziende (IC e IM) coltivando quattro<br />
specie (bietola, var. Bubard chard; lattuga, var. G8; spi-<br />
<strong>Progetto</strong> <strong>Co</strong>.<strong>Al</strong>.<strong>Ta</strong>. <strong>II</strong> 63<br />
Insalatine da taglio come alternativa al tabacco: livelli di<br />
produzione di colture in suolo<br />
Bacco A*, <strong>Co</strong>rreale A, <strong>Co</strong>zzolino E**, Leone V**, Piro F*<br />
*CRA-ORT, Centro di ricerca per l'orticoltura, Via cavalleggeri<br />
25, 84098 Pontecagnano (SA); filippo.piro@entecra.it<br />
**CRA-CAT, Unità di ricerca per le colture alternative al tabacco,<br />
Via Vitiello 106, 84018 Scafati (SA)<br />
nacio, var. Ibrid F1 Power; rucola selvatica ordinaria)<br />
in otto cicli successivi in tunnel (apr-06, lug-06, nov-<br />
06, mar-07, mag-07, giu-07, lug-07, set-07) e cinque<br />
cicli in pien'aria (giu-06, lug-06, giu-07, lug-07, set-<br />
07). Tutti i cicli suddetti sono stati realizzati nell'azienda<br />
IC, mentre solo gli ultimi tre in pien'aria e gli ultimi<br />
quattro in tunnel sono stati replicati nell'azienda IM. La<br />
lattuga è mancata in un ciclo, spinacio e rucola in due.<br />
Le colture in ambiente protetto sono state realizzate in<br />
due tunnel larghi 5,5m e lunghi 50m, dotati di impianto<br />
irriguo sospeso. Il terreno è stato preparato per il<br />
primo ciclo dell'anno con aratura a 25-30cm e due lavorazioni<br />
di affinamento, mentre per cicli successivi dell'anno<br />
è stata praticata una vangatura seguita da due<br />
lavorazioni di affinamento. Un intervento di diserbo<br />
presemina è stato eseguito con lenacil (750 g/ha) per lo<br />
spinacio e con benfluralin (4 L/ha) per le altre specie.<br />
Rucola e lattuga sono state seminate a righe distanziate<br />
7cm, bietola e spinacio a spaglio, impiegando rispettivamente<br />
6, 30, 110 e 110 kg/ha di seme. Le misure<br />
fitosanitarie hanno compreso la concia del seme di spinacio<br />
(metalaxil-M), un intervento contro peronospora<br />
(cymoxanil), botrite (iprodione) e nottue (deltametrina)<br />
della lattuga e peronospora (ossicloruro di rame) e altica<br />
(deltametrina) della rucola. Il livello di resa in prodotto<br />
fresco è stato determinato pesando le foglie raccolte<br />
su tre aree di saggio per parcella individuate con<br />
metodo casuale e assegnando un punteggio in scala 1:9<br />
per il grado di purezza da infestanti. Le risposte sono<br />
state analizzate nell'ambiente R base (R Development<br />
<strong>Co</strong>re Team, 2006) anche con funzioni della libreria<br />
Hmisc (Harrell, 2006) utilizzando per le combinazioni<br />
<strong>dei</strong> fattori specie, ciclo, ambiente e azienda un modello<br />
lineare generale e per i livelli medi di resa delle specie<br />
un modello misto, con le combinazioni ciclo-ambiente<br />
considerate fattore casuale.<br />
Risultati e discussione<br />
Il livello di produzione è variato prevalentemente<br />
con la specie e il periodo del ciclo colturale, con<br />
modeste differenze tra pien'aria e tunnel e minime<br />
tra le due aziende. A parità di lunghezza del ciclo<br />
colturale (variabile con la stagione intorno a un<br />
mese) e alle densità di semina impiegate, la lattuga<br />
ha fornito le rese di foglie recise più alte, con<br />
mediana di 2 kg/mq e intervallo di confidenza al