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Progetto Co.Al.Ta. II Sintesi dei risultati - Cra

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GiorgettiSecondo.qxp 25/02/2008 10.11 Pagina 150<br />

150 Sargentini e Fabeni<br />

La produzione di carne di qualità...<br />

lizzazione di fieno e concentrati, viene distribuita<br />

meccanicamente come meccanicamente viene<br />

rimossa o aggiunta la lettiera. Le razioni alimentari<br />

non sempre risultano in grado di coprire i fabbisogni<br />

delle fattrici, soprattutto nei periodi critici, mancando<br />

una diversificazione nelle diverse fasi fisiologiche<br />

(asciutta, prima e seconda fase della lattazione).<br />

Per migliorare il quadro alimentare delle fattrici<br />

può essere sufficiente l'integrazione con adeguate<br />

quantità di concentrati dopo il parto (Cianci, 2003).<br />

Le razioni <strong>dei</strong> soggetti da macello risultano, fino ad<br />

un anno di età, mediamente inferiori ai fabbisogni,<br />

mentre nella fase di finissaggio esse appaiono sbilanciate<br />

per eccesso di energia e/o di proteina (Geri<br />

et al., 1984; Cianci, 2003). Questi eccessi potrebbero<br />

essere contenuti limitando l'offerta proteica ai soli<br />

fieni di medica. E' opportuno ricordare che le carni<br />

qualitativamente migliori in questa razza si ottengono<br />

da vitelloni di circa 700-750 Kg di peso e con età<br />

compresa tra i 16 e i 18 mesi, performance raggiungibili<br />

solo con alimentazione energeticamente adeguata<br />

(circa 0,85-0,95 UFC/kg ss della dieta) e livelli<br />

proteici variabili dal 17-18% nelle prime fasi, al<br />

13-14% nelle fasi finali di finissaggio. Inoltre, in<br />

accordo con il disciplinare del marchio IGP, non<br />

dovrebbero essere utilizzati insilati e sottoprodotti<br />

dell'industria nei 4 mesi che precedono l'alimentazione.<br />

L'età di macellazione risulta invero talvolta<br />

un po' elevata, ma la qualità delle carni, sia fisica che<br />

chimico-nutizionale è comunque eccellente.<br />

L'istituzione del marchio IGP "Vitellone bianco<br />

dell'Appennino centrale", che certifica le ottime<br />

caratteristiche delle carni prodotte con questa razza,<br />

ha contribuito in maniera notevolissima all'aumento<br />

della domanda, con ripercussioni più che vantaggiose<br />

sui prezzi di mercato. Molte aziende, soprattutto<br />

quelle di pianura, praticano con successo la vendita<br />

diretta (filiera corta). Nelle aziende di alta collina-<br />

montagna in cui la fase di ingrasso può comportare<br />

problemi organizzativi potrebbe essere ipotizzato il<br />

ciclo aperto, con creazione, a valle, di centri di<br />

ingrasso, gestiti dagli stessi allevatori, in modo da<br />

assicurare costanza ed uniformità delle produzioni<br />

da destinare eventualmente anche alla GDO.<br />

Da quanto fin qui esposto è possibile concludere<br />

che l'allevamento per la produzione di carne con<br />

bovini di razza Chianina è pratica consolidata in un<br />

numero non trascurabile di aziende della<br />

Valtiberina e della Val di Chiana che pure coltivano<br />

tabacco. <strong>Al</strong>cuni problemi legati essenzialmente<br />

all'alimentazione, non sempre equilibrata, di fattrici<br />

e vitelloni possono essere risolti semplicemente<br />

ottimizzando le risorse già disponibili. <strong>Al</strong>cuni<br />

aspetti del management sia della fase di allevamento<br />

(ciclo chiuso o ciclo aperto) che della fase di<br />

commercializzazione (GDO e mercato di nicchia)<br />

meritano di essere approfonditi con studi specifici.<br />

Si ritiene tuttavia, in virtù della situazione del mercato<br />

attuale ed ipotizzabile in futuro, che la produzione<br />

di carne di qualità con la razza Chianina<br />

debba essere considerata, se non completamente<br />

alternativa, almeno come una valida integrazione<br />

alla coltivazione del tabacco.<br />

Citazioni bibliografiche<br />

Cianci D. Atti della Giornata di studio Valorizzazione del germoplasma<br />

bovino autoctono toscano. Quaderni. Accademia<br />

Economico-Agraria <strong>dei</strong> Georgofili. <strong>II</strong>I. pp.139, 2003<br />

Geri G., Lucifero M., Zappa A. Atti del <strong>Co</strong>nvegno Nazionale<br />

"Le razze bovine bianche da carne dell'Italia centrale".<br />

Accademia Economico-Agraria <strong>dei</strong> Georgofili. Firenze 26-<br />

27 ottobre, 1984.<br />

INEA http://www.inea.it/ist/kentucky.htm , 2007<br />

ISMEA Dir. Mercati e risk management - U.O. Analisi economiche<br />

e finanziarie, CRPA - Centro ricerche produzioni animali<br />

Indagine sull'analisi del costo e della redditività della<br />

produzione di carne bovina, 2006.<br />

Sargentini C., Acciaioli A.. Risorse genetiche animali autoctone<br />

della Toscana. ARSIA-Regione Toscana. 59-69, 2006.

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