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Gli apprezzi e le platee dell'archivio Caracciolo - Precedente ...

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sterne atte a tener acqua, et in piano di detto Cortiglio una cocina grande con forno,<br />

con una dispenza, et saglituro, che serve per portare <strong>le</strong> vivande coperte sopra il<br />

Castello, con stalla grandissima con <strong>le</strong> balaustri intorno. Vi è un’altra stalla appresso<br />

in piano, dai lochi da tener paglia, e nel medesimo Cortiglio dall’altro lato si ritrova<br />

un Cellaro, et tre altre stanzie terrane, in una del<strong>le</strong> quali vi è un forno grande per<br />

cocere il pane, et un’altra porta dalla qua<strong>le</strong> si và alla Cittadella per ponte, et sagliendo<br />

per una grata si ritrova una loggetta coverta, da dove si entra in uno salone, et una<br />

cappella in piano di detto Salone, et da un braccio si ritrovano quattro camere in piano,<br />

et in fronte de detto salone un’altra camera a lamia dentro uno di detti Torrioni<br />

da un altro lato di detto Salone, si ritrova un camerone con una loggia coverta, qua<strong>le</strong><br />

si chiama belvedere. In capo della qua<strong>le</strong> vi è una cammeretta, et appresso segue<br />

un’altra Sala, la qua<strong>le</strong> serveria per l’altro abitamento, et sequitando detta Sala, si<br />

ritrovano sette altre Camere in piano, qua<strong>le</strong> Castello ut supra descritto, hà bisogno<br />

di alcune reparazioni, et saria habitazione molto comoda…” 25 .<br />

Atella era dotata di chiese sia all’interno della cinta muraria che nel territorio<br />

extraurbano. La chiesa di S. Nicola, oggi sconsacrata e sede della biblioteca<br />

comuna<strong>le</strong>, la Chiesa Madre, dedicata a Santa Maria che oggi si presenta<br />

con una struttura ad una sola navata, e S. Eligio, oggi non più esistente,<br />

dividevano la città in tre giurisdizioni parrocchiali affidate a tre diversi ordini:<br />

i francescani26 , i domenicani27 e gli agostiniani. Le loro comunità nascevano<br />

molto distanti fra di loro e in tre diverse circoscrizioni parrocchiali in modo<br />

ta<strong>le</strong> da avere un campo d’azione ben suddiviso visto che vivevano di e<strong>le</strong>mosina<br />

e predicazione garantendosi così la loro sopravvivenza. 28<br />

Le altre chiese nascevano sul<strong>le</strong> strade principali: la chiesa di S. Caterina,<br />

la chiesa di S. Benedetto e dello Spirito Santo, la chiesa di S. Giovanni<br />

Battista. 29<br />

25 ASN, ACT, Apprezzo di Atella del 1615 (documento n. 1)<br />

26 E. Bertaux, I monumenti medievali della Regione del Vulture, in “Napoli Nobilissima”, supp<strong>le</strong>mento,<br />

anno VI 1897, pp. XVII-XVIII.<br />

27 L. Guglielmo Esposito O.P., I domenicani in Basilicata. Ricerche e documenti, in AFP, pp.391-392<br />

28 A. Pel<strong>le</strong>ttieri, Dai casali della…, op. cit.<br />

29 Idem.<br />

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