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Gli apprezzi e le platee dell'archivio Caracciolo - Precedente ...

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di fonti molto antiche non permette di avere un chiaro riferimento su come<br />

la vita è proseguita nell’altomedioevo.<br />

Sulla collina chiamata Pescarello sorge la Labellum medieva<strong>le</strong>75 il cui abitato<br />

si stabilizza alla fine dell’VIII secolo. Il ritrovamento su questa collina<br />

di una grande quantità di materia<strong>le</strong> epigrafico di una colonia ebrea fa presumere<br />

la preesistenza di un insediamento urbano consistente, 76 documentato<br />

ancora nel X e XI secolo. 77<br />

Lavello è un importante centro bizantino alla fine del X secolo e nel 1025<br />

diviene sede vescovi<strong>le</strong> appartenente all’arcivescovo di Canosa. 78<br />

Il suo sviluppo è ulteriormente confermato dalla decisione presa dai<br />

Normanni, di creare a Lavello nella metà dell’XI secolo una del<strong>le</strong> loro prime<br />

contee, dopo la cacciata dei Bizantini dalla Puglia e dalla Lucania. 79 Essi<br />

ne ridefinirono la struttura urbana: sotto il conte Attolino, ampliarono e ripararono<br />

la cattedra<strong>le</strong> e la dotarono di una cinta muraria80 perché da quel<br />

periodo in poi viene indicata con il termine di castrum Labelli. 81<br />

Nella cinta muraria si aprivano <strong>le</strong> porte di ingresso alla città, notizia che<br />

apprendiamo dall’apprezzo del 1629<br />

“…Tiene essa due Porte principali, una come ho detto di sopra verso Ponente,<br />

nominata la Porta della Barra, dove da là intesi al Palazzo è una bella strada dritta,<br />

e larga mattonata, et da detta Porta similmente si và a spasso alla Chiesa de Zoccolanti,<br />

e poi Cappuccini. L’altra Porta stà a Levante in luogo di Pennice dalla qua<strong>le</strong> si và<br />

a Canosa, Montorvino et altre parti, e sono altre Porte picco<strong>le</strong>, del<strong>le</strong> quali si servono<br />

per cacciare l’immunditie fuora, e per uscir da quel<strong>le</strong> quando li cittadini non vogliono<br />

passare per <strong>le</strong> strade maestre.” 82<br />

76 A. Rosucci, Da Forentum... op. cit., p. 13.<br />

77 G. Fortunato, Badie, feudi, baroni della val<strong>le</strong> di Vitalba, Mandria 1968, vol. II, p. 174.<br />

78 Idem, p. 172.<br />

79 A. Rosucci. Op. cit. p. 13.<br />

80 C. Beguinot, Il Vulture- Ritratto di un ambiente, Napoli 1960, p. 116.<br />

81 Idem, vol. III, p. 218.<br />

82 ASN, ACT, Apprezzo di Lavello del 1629 (documento n. 2).<br />

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