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Gli apprezzi e le platee dell'archivio Caracciolo - Precedente ...

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1269 ne venne riconfermato il possesso69 , si può dedurre che anche in anni<br />

precedenti l’appartenenza era la stessa.<br />

Ma è proprio in questi anni che i vassalli di Gaudiano si ribellano in una<br />

manifestazione contro il vescovo di Melfi, loro feudatario, che chiede il <strong>le</strong>gnatico<br />

e non rispetta la proprietà altrui. Ingiuriato, il vescovo intende punire<br />

i suoi vassalli e si rivolge al Giustiziere di Basilicata Riccardo di<br />

C<strong>le</strong>rmont, il qua<strong>le</strong> ascoltate <strong>le</strong> parti condanna l’università di Gaudiano nel<br />

1271 al pagamento di 200 once a titolo di risarcimento del danno mora<strong>le</strong>. 70<br />

Da una tassazione del 1320 abbiamo che Gaudiano era tassata per 350,<br />

a differenza di Lavello che ne aveva 89, solo 1/4 del vicino Casa<strong>le</strong>.<br />

Di Gaudiano sappiamo <strong>le</strong> sue rendite, i suoi prodotti i suoi abitanti ma<br />

nel<strong>le</strong> fonti manca qualsiasi riferimento che possa aiutarci a capire la distribuzione<br />

degli spazi e del<strong>le</strong> relative funzioni.<br />

Ma da una pietra arenaria con un’epigrafe in caratteri gallo-franchi posta<br />

come architrave all’interno di una chiesa nella Masseria di Gaudiano<br />

fatta edificare dai fratelli Fortunato di Rionero nel 1899, si ha notizia dell’esistenza<br />

a Gaudiano di una chiesa di S. Paolo, fatta costruire per vo<strong>le</strong>re<br />

del vescovo di Melfi, Saraceno, feudatario del casa<strong>le</strong> di Gaudiano, nell’anno<br />

1310, 71 certamente posta in un’area centra<strong>le</strong> intorno a cui si sviluppò<br />

il casa<strong>le</strong>.<br />

Con la metà, però, del 1300 e la crisi demografica il casa<strong>le</strong> nato intorno<br />

alla masseria rimase deserto. La masseria, invece, continuò ad essere utilizzata<br />

come deposito di prodotti agrari e col tempo perse il ruolo determinante<br />

per l’economia del territorio.<br />

Di questo casa<strong>le</strong> è stata ritrovata una pianta (Tav. 4), risa<strong>le</strong>nte certamente<br />

al 1771 che delimita i territori e colloca la masseria, probabilmente quella di<br />

Federico II, e una fattoria. 72<br />

69 Idem.<br />

70 Idem.<br />

71 A. Rosucci, L’azienda dei Fortunato in agro di Lavello…, pp. 99-100.<br />

72 ASN, ACT Fasc. 51 Incart. 10.<br />

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