10.06.2013 Views

Gli apprezzi e le platee dell'archivio Caracciolo - Precedente ...

Gli apprezzi e le platee dell'archivio Caracciolo - Precedente ...

Gli apprezzi e le platee dell'archivio Caracciolo - Precedente ...

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Da questo momento la permanenza dei Normanni a Venosa va <strong>le</strong>tta principalmente<br />

nella loro funzione di protettori dell’abbazia della SS. Trinità la<br />

qua<strong>le</strong> diviene in breve tempo una del<strong>le</strong> istituzioni religiose più potenti e influenti<br />

del sud. Essi operano una autentica rifondazione del monastero<br />

benedettino, infatti lo ricostruiscono in forme aggiornate. E a testimonianza<br />

della loro devozione e del loro particolare attaccamento, i Normanni destinano<br />

l’edificio religioso a luogo di sepoltura dei membri della famiglia Altavilla.<br />

La decisione determina il decisivo accrescimento del valore simbolico del comp<strong>le</strong>sso<br />

monumenta<strong>le</strong>. Da questo momento la SS. Trinità acquista non solo<br />

il significato di massimo centro del potere religioso, ma il valore di alta dignità<br />

di monumento in cui è custodita la memoria storica di Venosa. 182<br />

Nel 1069 nella SS Trinità verranno sepolti i corpi dei primi tre conti<br />

Normanni del ducato di Puglia: Guglielmo, Dragone e Umfredo, ai quali si<br />

aggiungerà nel 1085 il corpo dello stesso Roberto il Guiscardo. 183<br />

L’abbazia, ubicata nel 1082 “…intra moenia Venusiane civitatis…”, 184 era<br />

il più importante e vita<strong>le</strong> centro cultura<strong>le</strong> dell’area, il luogo da dove i benedettini<br />

propagavano nel mezzogiorno, ancora bizantinizzato, <strong>le</strong> istanze culturali provenienti<br />

dal nord latino. In più era centro del potere civico poiché per volontà<br />

dei Normanni, il vescovo della città veniva scelto tra gli abati preposti<br />

alla guida del monastero.<br />

Lo stato di floridezza e di prosperità dell’abbazia raggiunge il culmine<br />

sul finire del XII secolo, quando i monaci benedettini, sull’onda dell’affluenza<br />

economica, decidono di intraprendere il grandioso progetto di costruire<br />

una nuova chiesa che, nel<strong>le</strong> intenzioni, avrebbe dovuto sfondare il<br />

coro della vecchia chiesa allo scopo di creare un organismo architettonico<br />

unitario sul modello del<strong>le</strong> grandi cattedrali romaniche. Le dimensioni del<br />

progetto erano ragguardevoli: 24 metri di larghezza che diventavano 48 nel<br />

transetto e una lunghezza che avrebbe toccato i 125 metri. Ma, forse, l’eccessiva<br />

182 H. Houben, Una grande…, op. cit.<br />

183 M. Salvatore, Venosa, op. cit. p. 78.<br />

184 Ughelli, Italia Sacra, Venezia, 1721, t. VII, p. 170.<br />

169

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!