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Gli apprezzi e le platee dell'archivio Caracciolo - Precedente ...

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lati nord, est ed ovest da una cinta muraria e sul lato sud da una cortina di<br />

case. Ma a sbarrare ulteriormente la strada a chi veniva da sud vi era una<br />

collina su cui si costruì una torre di vedetta. Queste due torri erano quasi una<br />

di fronte all’altra. 54<br />

L’alto muro continuo che cingeva la torre racchiudeva un vasto spazio<br />

che fu chiamato Giardino del Castello. Nessun indizio porta a credere che<br />

il citato muro di cinta, detto del Giardino, si prolungasse ai lati e sul davanti.<br />

È evidente la funzione difensiva della case costruite davanti la facciata<br />

sud del castello e il saldarsi di essa ad est ed ovest alla cinta del Giardino,<br />

con la chiusura all’interno di un ampio spazio rettangolare, detto in seguito<br />

Piano del Castello. 55<br />

Ma l’abitato di Bella fu sempre in continua espansione, espansione che<br />

possiamo <strong>le</strong>ggere con l’esame del<strong>le</strong> tre diverse cinte di case, pressoché concentriche,<br />

costruite a cingere la collina. Le direttrici di queste ultime rispecchiavano<br />

un certo ordine: la strada a monte di ogni cinta faceva sì che<br />

<strong>le</strong> case di questa fossero intus, quella a val<strong>le</strong> era sempre extra moenia. 56<br />

Ogni cinta comunicava con l’esterno e con <strong>le</strong> altre per mezzo di porte, <strong>le</strong><br />

quali, poste in punti nodali erano sempre in perfetta corrispondenza fra loro.<br />

Ovviamente, vi erano case sotto e sopra l’arco di queste porte. I portelli dell’ultima<br />

cinta, che era sempre la più recente, chiuedevano <strong>le</strong> vie di accesso alla<br />

“Terra” ed erano spesso genericamente chiamati “Porte della Terra”. 57<br />

Il centro del paese si trovò da sempre all’interno della prima cinta; lì si<br />

collocarono il castello, il magazzino del grano, la corte Marchesa<strong>le</strong>, un forno<br />

ed una cisterna. Mentre a val<strong>le</strong>, sul torrente Pisciolo, vi era il mulino Barona<strong>le</strong>. 58<br />

Una bolla del 1442 attesta la presenza in Bella di una chiesa intitolata a<br />

San Miche<strong>le</strong> Arcangelo, chiesa data in concessione dal vescovo di Muro, Giovanni<br />

54 M. Martone, Incastellamento ed evoluzione urbanistica del centro storico di Bella, p. 21.<br />

55 Idem, p. 31.<br />

56 Idem, p. 32.<br />

57 Idem, p. 34.<br />

58 Idem, p. 37.<br />

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