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Gli apprezzi e le platee dell'archivio Caracciolo - Precedente ...

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Cappel<strong>le</strong>, con quadri di non cattiva pittura, e sonovi molti Ius Padronati de<br />

particolari cittadini. In testa del<strong>le</strong> due navi minori ritrovasi scala della medema<br />

pietra, per cui si cala al succorpo coverto a lamia, che posa sopra pilastri<br />

et archi di fabrica in esso quasi nel mezzo ritrovasi altare con cona di<br />

mediocre pittura dedicato al glorioso S. Carlo. In testa della nave maggiore<br />

si ritrova altare grande con magnifica custodia di <strong>le</strong>gno dorato, ove di continuo<br />

si conserva il Santissimo Sacramento, e con decenti lumi, dietro il sudetto<br />

altare, vi è il coro di figura circolare, con sedili, e prospere di <strong>le</strong>gname<br />

intagliato; dalla parte del corno dell’epistola ritrovasi la canonica Cappella<br />

nuovamente formata, coverta con scodella di fabrica, con sedili, e prospere<br />

di <strong>le</strong>gno, dove officiano i Reverendi Canonici. Nel pilastro dell’altare maggiore<br />

nel medemo lato ritrovasi piccolo altare, dove molte reliquie insigni<br />

si conservano, e tra esse un pezzo della Santissima Croce, due spine, con un<br />

pezzetto del giro della corona di Nostro Signore, un deto di S. Andrea, due<br />

pezzi d’osso di S. Bartolomeo, ed altre reliquie insigni.<br />

Sono in detta Chiesa e trono vescovi<strong>le</strong>, la fonte battesima<strong>le</strong>, pulpito, ed<br />

organo a più registri, e del corno dell’evangelo si entra nella sacrestia consistente,<br />

in una stanza coverta a lamia all’uso consueto, ed in essa conservasi<br />

decenti apparati secondo l’uso della Santa Romana Chiesa Cattolica sonovi<br />

dei calici con piedi di ottone dorati, due pissidi, sfera, croce, incentiero,<br />

navetta, secchia, ed aspersorio d’argento; un baci<strong>le</strong>, boca<strong>le</strong>, la pace,<br />

quattro piccoli candelieri, una bogia, ed un calice tutto d’argento lasciato dall’eminentissimo<br />

di Luca in <strong>le</strong>gato a detta Chiesa, come parimente lasciolli<br />

trenta sferze per l’apparato della Chiesa, oltre dieciotto per il pergamo ed<br />

organo, ed altre ventisei per <strong>le</strong> colonne, con tredici pianete, due cappe, e due<br />

tonacel<strong>le</strong>.<br />

Escendo dalla porta piccola della Chiesa sudetta a costo ritrovasi il campani<strong>le</strong><br />

di due ordini non compito, ove sono cinque campane, e nel pilastro<br />

di quello in un antichissima lapide ritrovasi la seguente iscritione Lucellianorum<br />

Pro<strong>le</strong> Romana vel Restitutianus V. P e con RR Apulie, et Calabrie in honorem<br />

sp<strong>le</strong>ntita Civitatis venusiorum consecravit.<br />

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