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Gli apprezzi e le platee dell'archivio Caracciolo - Precedente ...

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1447. 92 Ma ta<strong>le</strong> aumento non è dovuto ad un incremento demografico, bensì<br />

al probabi<strong>le</strong> trasferimento verso la fine del Trecento di parte della popolazione<br />

dei villaggi sparsi nel<strong>le</strong> campagne verso il vicino abitato di Lavello,<br />

come il caso di Gaudiano. 93<br />

Per quanto riguarda il territorio circostante la città, esso era disseminato<br />

di casali, masserie e domus. Casi esemplari sono il Casa<strong>le</strong> di Bassano, situato<br />

nei pressi della difesa regia di Lavello, nell’area ofantina, proprietà della Trinità<br />

di Venosa; 94 il casa<strong>le</strong> denominato Finocchiaro, Fenuclarium, di cui l’attua<strong>le</strong> toponimo<br />

della contrada posta a circa 3 Km a sud-est di Lavello conserva il nome<br />

medieva<strong>le</strong> presente alla fine della dominazione sveva ed all’inizio di quella<br />

angioina; 95 o il casa<strong>le</strong> denominato S. Eustachio, sorto intorno all’omonima<br />

chiesa per la coltivazione del<strong>le</strong> terre di proprietà dell’abbazia di S.<br />

Maria del Go<strong>le</strong>to. 96<br />

Caso a se è la masseria di Lavello, ubicata nell’area a ridosso del torrente<br />

Lampeggiano, che attualmente viene denominata con il toponimo di Piani<br />

di Federico. Essa probabilmente fu voluta dall’Imperatore Federico II.<br />

Nel<strong>le</strong> pertinenze di Lavello ricadeva anche l’antica foresta detta Bosco<br />

del<strong>le</strong> Rose. Questa foresta era un “centro” molto attivo se apprendiamo che,<br />

da un documento del 12 apri<strong>le</strong> 1279, nella foresta di Lavello furono costruite<br />

duas calcarias, ovvero due fornaci rustiche in cui si facevano cuocere <strong>le</strong> pietre<br />

calcaree per ricavarne la calce. Queste due calcare costruite in epoca angioina<br />

erano in ruderi e in disuso fino a 30 anni fa. La prima situata, nel territorio<br />

di Lavello in località Finocchiaro, è stata distrutta e sepolta durante<br />

i lavori per la costruzione della discarica comuna<strong>le</strong> dei rifiuti solidi. La seconda<br />

era situata nel Vallone di Chiatroguarnieri a poca distanza della via<br />

della Foresta.<br />

92 G. Da Molin, La popolazione nel Regno di Napoli a metà Quattrocento, Bari 1971, p. 71.<br />

93 A. Rosucci, op. cit, p. 16.<br />

94 Reg. Canc. Ang., Ricost. vol. V, pag. 104, n. 19.<br />

95 T. Pedio, Centri scomparsi in Basilicata, Venosa, 1985, p. 58.<br />

96 G. MongelliI, Storia del Go<strong>le</strong>to, Lioni 1983, p. 336.<br />

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