Tesi di laurea - Ambiente - Regione Emilia-Romagna

1.2. Agenda 21
Abbiamo parlato del rapporto Bruntland e di cosa implica la sua definizione di
sviluppo sostenibile, cioè il raggiungimento dell’equilibrio tra l’aspetto
economico, ecologico e sociale.
Acquisita la consapevolezza della necessità di questo modo di operare e
compiere scelte, in quanto non ci possiamo più permettere di andare avanti
con uno sviluppo privo di sostenibilità, gli stati si sono mossi per sviluppare
un programma d’azione appropriato.
Nel 1992 con la Conferenza delle Nazioni Unite, tenutasi a Rio de Janeiro, fu
sottoscritta da circa 180 Paesi il programma dedicato allo sviluppo sostenibile
chiamato Agenda 21, il quale diede il via a una grande partita di conseguenze:
è a Rio, infatti, che possiamo far cominciare l’epoca che viviamo, cioè quella
del passaggio dallo sviluppo quantitativo dell’economia classica allo sviluppo
qualitativo.
«L’Agenda 21 di Rio resta a tutt’oggi uno dei documenti
fondamentali della cultura ambientale e dello sviluppo
sostenibile a livello mondiale, una pietra miliare
ineguagliata della cultura politica per un futuro sostenibile
del nostro pianeta» (Beccastrini, Cipparone, 2005: p.67).
Questa ha stimolato l’introduzione di nuovi strumenti, il coinvolgimento e la
responsabilizzazione dei diversi settori sociali ed economici, ha riorientato
politiche pubbliche e attività private verso i nuovi obiettivi strategici. Infine,
anche l’educazione ambientale ha tratto da quel documento fondamentali
stimoli per ridefinire il suo compito.
Con essa si sono definiti gli indirizzi strategici per l’attuazione di uno sviluppo
sostenibile; si sono fissati traguardi da raggiungere e delle scadenze da
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