Tesi di laurea - Ambiente - Regione Emilia-Romagna

attiva e partecipe. Si dimostra, dunque, la necessità di riflettere sulle modalità
opportune da applicare per giungere ai fini educativi. Potendo parlare della
situazione regionale, dopo aver preso in esame questo contesto, si può
considerare come elemento positivo la volontà e le attività ormai messe in atto
dalle scuole, per aprirsi realmente alla comunità. Le scuole oggi hanno colto la
necessità di una collaborazione attiva con altri enti locali, quindi vi è presente
un Sistema Formativo Integrato, per riuscire nell’intento di educare alla
sostenibilità e di fornire occasioni nuove di apprendimento, non più legate
esclusivamente all’aula e alla metodologia trasmissiva del sapere.
Con i progetti considerati, inoltre, si mostra l’intento di promuovere con
attività diverse corretti stili di vita e di comportamento in relazione alla
comunità scolastica e alla sostenibilità dello spazio educativo; dunque oltre
che un’attenzione alle relazioni esterne con il territorio, vi è la volontà di
riqualificare i luoghi interni dell’Istituto e le relazioni che ne fanno parte,
portando l’ambiente a trasformarsi in spazio vissuto (Iori, 1996).
Le emergenze ambientali del nostro paese, ma non solo, richiedono che si
debba agire a livello educativo intervenendo sui modelli culturali di
riferimento, sugli stili di vita, sugli approcci di pensiero alla realtà, sull’etica
per rendere le persone più sensibili rispetto alle questioni ambientali,
diffondendo capacità, valori e comportamenti nella prospettiva dello sviluppo
sostenibile.
La scuola, anche se non è la sola a doversi caricare di queste responsabilità, è
l’attore per eccellenza dell’intervento formativo; questo non va dimenticato in
quanto risorsa. Come si è detto, però, essa in questa nuova sfida educativa,
non può pensare di riuscire nell’intento senza cogliere ogni possibilità e
occasione di collaborazione con esperti e con l’aiuto di competenze diverse
dalle proprie. Si potrebbe inoltre aggiungere che non si può più prescindere
dal far interagire conoscenze ed esperienze, riconoscendo lo scambio
reciproco come crescita sia individuale che collettiva, in quanto è proprio
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