Tesi di laurea - Ambiente - Regione Emilia-Romagna

produciamo senza rispettare la forza lavoro, infatti per lo più oggi si
produce nei paesi sottosviluppati sfruttando bambini e donne, e non si
tiene conto dell’inquinamento ambientale che si produce senza un
controllo sulla produzione;
acquistiamo perché siamo abituati ad associare il nostro benessere con
il consumismo, quindi compriamo senza regole e vogliamo sempre di
più senza però esser mai soddisfatti, e cosa più triste siamo arrivati a
vivere per lavorare e per poter quindi permetterci di consumare, questo
infatti non è più associato ad una esigenza primaria, ma sono tutti
“sfizi” secondari, che però noi percepiamo come primari, dimenticando
che però la nostra tracotanza va ad intaccare popolazioni che a causa
nostra non riescono nemmeno più a soddisfare i bisogni primari;
il passaggio dal consumo all’eliminazione è purtroppo breve, infatti
spesso finiamo per eliminare cose che non sono nemmeno vecchie, ma
la moda ci fa percepire che lo sono, e nel buttare via avviene lo spreco
più grande, che poi come dice Goleman dire “buttare via” è
un’illusione perché in realtà tutti i rifiuti non vanno da nessuna parte,
rimangono qua nella stessa terra che noi abitiamo.
Tutto questo noi non possiamo più trascurarlo e dobbiamo imparare ad
assumerci le responsabilità delle nostre scelte e riuscire ad aiutare le nuove
generazioni a crescere con un modello culturale nuovo, privo della schiavitù al
consumismo e più virtuoso e consapevole delle tematiche ambientali e sociali,
per riuscire a passare da questo modello lineare ad un sistema circolare che
prevede più riciclo, energia verde, più rispetto sociale, zero inquinamento.
L’educazione dovrebbe aiutare in questo processo e fare sviluppare nuove
linee interpretative e nuovi pensieri di azione sostenibile e responsabile,
sviluppando una cittadinanza attiva capace di orientarsi nel cambiamento in
modo consapevole. Per riuscire in questo, l’educazione ambientale è uno
strumento indispensabile.
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