Tesi di laurea - Ambiente - Regione Emilia-Romagna

consapevolezza che il rispetto e la tutela non si imparano studiando sui libri,
ma agendo ed interagendo ogni giorno nella realtà in cui si vive e si agisce.
«Continuità vuol dire ciclo lungo, processi maturativi più
tranquilli, apprendimenti più distesi, più tempo per le
relazioni e maggiori opportunità di stare nel proprio
territorio e animarlo» (Sacchi, 2009: p. 144).
Continuità significa anche consentire lo sviluppo di una personalità completa,
in grado di operare in una realtà complessa e di maturare competenze. Occorre
dunque richiamare la necessità di diffondere occasioni di dialogo, di lavoro
insieme, di scambio reciproco, di progetti e azioni comuni. Queste attività però
non devono, e non possono, essere pensate esclusivamente per le giovani
generazioni, ma è essenziale che ci si muova verso un’educazione anche del
mondo adulto, maggiore costruttore di significati e immagine di modelli da
seguire ed imitare dei ragazzi.
Dopo aver illustrato i risultati emersi dalla mia ricerca, riporto qui di seguito,
in questo capitolo conclusivo, gli elementi su cui ho sviluppato le mie
riflessioni.
4.1 Cambiamenti in Atto nelle Scuole
Nel capitolo 36 dell’Agenda 21 l’educazione, sia formale che informale, è
indispensabile per la promozione dello sviluppo sostenibile e per promuovere
ed ottenere un’effettiva partecipazione dei cittadini nei processi decisionali. In
esso sono presenti i punti essenziali che sarebbe necessario modificare, per
riorientare l’educazione verso questi nuovi obiettivi, come:
inserire i concetti di ambiente e sviluppo in tutti i programmi di
istruzione;
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