Tesi di laurea - Ambiente - Regione Emilia-Romagna

Come ci mostra Edgar Morin nel suo libro “La testa ben fatta” l’Educazione
Ambientale si colloca all’interno delle grandi trasformazioni culturali e
scientifiche contemporanee, nell’orizzonte di una riforma ecologica del sapere
verso un paradigma di complessità (Morin, 2000).
Ed è proprio questo paradigma che ha permesso all’Educazione Ambientale di
cogliere il suo approccio statico, come inadatto alla società ricca
d'interconnessioni, e che l’ha portata ad ampliarsi unendo ai suoi saperi
ambientali anche i saperi sociali ed economici.
L’educazione alla sostenibilità cerca di sviluppare le conoscenze, i valori e le
abilità operative necessarie perché la gente possa collaborare al miglioramento
della qualità e sostenibilità del proprio ambiente naturale e sociale.
«L’EA cerca di fornire nel corso del tempo esperienze di
apprendimento tramite le quali diventi possibile occupare
un posto nella società come cittadini informati, impegnati e
attivi, capaci di fare la propria parte per rendere la società
un luogo migliore in cui vivere, prendendosi cura delle
necessità di tutte le specie e denunciando e combattendo le
ingiustizie sociali ed ecologiche» (Bardulla, 1998: p. 201).
Rende dunque consapevoli i singoli dell’impatto che tanto sulla società quanto
sugli ecosistemi viene esercitato dall’attuale sistema economico e sociale; per
questo punta allo sviluppo negli allievi delle conoscenze e abilità politiche
necessarie per partecipare a pieno titolo al cambiamento di tale sistema. Fare
educazione per l’ambiente è tutto questo.
Per come viene interpretata e trasmessa l’educazione ambientale di oggi
l’ambiente non è più l’unico insegnamento e obiettivo. L’educazione allo
sviluppo sostenibile è infatti «un concetto ampio che trae origine
dall’educazione ambientale, ma che non si limita ad essa e rafforza
quell’approccio integrato che mette in relazione diverse tematiche da
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