Tesi di laurea - Ambiente - Regione Emilia-Romagna

conoscenza che rispetta non solo la complessità e l’incertezza dei fenomeni
sociali e naturali, ma anche la complessità dell’individuo e l’incertezza del suo
apprendimento» (Mayer, 2005: p. 7-8).
In questa definizione troviamo parole importanti come “società sostenibile”,
“nuove identità”, “cittadinanza attiva”; prima di spiegarle e approfondirle,
ritengo sia utile fare un passo indietro e illustrare quei passaggi storico-politici
significativi che hanno contribuito a modificare il ruolo e lo scopo
dell’educazione stessa.
1.1. Storia dello Sviluppo Sostenibile
L’origine del concetto di sviluppo sostenibile si deve ricercare nella storia
dell’ecologia e delle politiche per l’ambiente. Gli anni ’60 sono stati testimoni
di forti cambiamenti culturali, tra questi molti legati anche all’approccio verso
la natura e il rapporto con essa. All’inizio di questi si è assistito alla nascita di
una delle associazioni ambientali più famose al mondo: il World Wildlife
Fund; verso la loro fine si era ormai formata una cultura ambientale
consapevole in quanto per la prima volta nella storia umana si erano
manifestati i pericoli per la vita futura del pianeta.
Sono cominciate, quindi, a insorgere le problematiche legate al rapporto che
l’uomo aveva instaurato con la natura, all’idea di questa che stava alla base
dell’atteggiamento umano, e di come sarebbe stato possibile mettere in moto
un cambiamento culturale per riuscire a salvaguardare il pianeta e l’umanità
che lo abitava.
Il primo passo concreto verso questa rivoluzione culturale è testimoniato
dall’importante tappa storico-politica che ha contrassegnato la sostenibilità
dello sviluppo nel 1987: il Rapporto Bruntland.
Questo ci pone davanti alla definizione più completa, autorevole e
riconosciuta di sviluppo sostenibile, inclusa nel documento “Il futuro di tutti
noi: rapporto per la commissione mondiale per l’ambiente e lo sviluppo”
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