Tesi di laurea - Ambiente - Regione Emilia-Romagna
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esponsabile, è importante compiere un’analisi della situazione. Questo deve<br />
essere fatto utilizzando il concetto <strong>di</strong> sistematicità, valutando la complessità<br />
dell’esperienza formativa, mantenendo costante la consapevolezza delle<br />
variabili presenti: culturali, soggettive, strumentali e oggettive; queste sono<br />
sempre e comunque in continua influenza reciproca (Bertolini, 2002). Tale<br />
prospettiva acquista la sua importanza, poiché si propone <strong>di</strong> considerare tutto<br />
ciò che con<strong>di</strong>zionerà la nostra azione educativa; più si tende verso<br />
l’osservazione e la valutazione situazionale durante la fase iniziale <strong>di</strong><br />
progettazione, più si ridurrà il margine d’errore/<strong>di</strong> rischio. Educatore e<br />
educando si ritrovano nella loro esperienza relazionale in questo contesto; esso<br />
lo si può osservare come un sistema, composta da variabili <strong>di</strong>verse in costante<br />
relazione e reciproco con<strong>di</strong>zionamento, ed ognuna <strong>di</strong> queste va tenuta in<br />
considerazione e analizzata non isolatamente, poiché non è possibile, ma<br />
sempre come elemento inserito in un sistema unico e inscin<strong>di</strong>bile.<br />
È opportuno interrogarsi se l’azione educativa proveniente dalla scuola sia<br />
sufficiente per arrivare nel concreto a questa sfida del cambiamento dei<br />
comportamenti. Ritengo purtroppo che non basti, se lo fosse tutto sarebbe più<br />
semplice; nella realtà, i messaggi esterni alla scuola, dati dunque dalla società<br />
e i suoi me<strong>di</strong>a, sono più forti <strong>di</strong> quelli da essa veicolati e chi educa deve<br />
comprendere e mantenere costantemente in considerazione questo fatto. Si<br />
rifletta, per esempio, sul motivo per cui l’educazione ambientale ha una buona<br />
influenza nella scuola primaria, dove si sviluppano <strong>di</strong>verse attività su questo<br />
tema, ma poi i risultati ottenuti da queste regre<strong>di</strong>scono, poiché negli anni<br />
scolastici successivi non vengono più proposte ai ragazzi, anzi una <strong>di</strong>dattica<br />
laboratoriale scompare (Grassi, 2009). Sembra però che le cose stiano<br />
cambiando: nei risultati della mia ricerca è emerso una significativa attenzione<br />
nel promuovere attività <strong>di</strong> educazione alla sostenibilità proprio su questa fascia<br />
d’età, nella scuola secondaria <strong>di</strong> primo grado. Questo cambiamento è<br />
importante poiché bisogna promuovere una continuità educativa riguardante<br />
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