scuola dottorale di diritto europeo, storia e sistemi giuridici dell ...

More documents

Recommendations

Info

CAPITOLO IV LA PROGRAMMAZIONE STRATEGICA NELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI SOMMARIO: 1. L’esperienza del Ministero dell’economia e delle finanze. – 1.1. La direttiva generale per l’anno 2008. – 1.1.1. (segue): a) le linee strategiche. – 1.1.2. (segue): b) i piani di azione. – 1.1.3. (segue): c) il sistema di monitoraggio. – 2. L’esperienza dell’Istituto nazionale della previdenza sociale. – 2.1. Il ruolo del Consiglio di indirizzo e vigilanza. – 2.2. Il contesto normativo. – 2.2.1. (segue): a) le linee di indirizzo. – 2.2.2. (segue): b) la relazione programmatica. – 2.2.3. (segue): c) le linee guida gestionali. – 2.2.4. (segue): d) la circolare esplicativa. – 2.2.5. (segue): e) il bilancio di previsione. – 2.2.6. (segue): f) le direttive generali. – 2.3. Il processo di programmazione strategica. – 2.3.1. La relazione previsionale e programmatica per gli anni 2007-2009. – 2.3.2. La circolare esplicativa per l’anno 2007. – 3. L’esperienza del Comune di Reggio Emilia. – 3.1. Il piano esecutivo di gestione per l’anno 2008. – 4. L’esperienza dell’Alma mater studiorum di Bologna. – 4.1. Il piano strategico 2007-2009. 1. L’esperienza del Ministero dell’economia e delle finanze Il contesto istituzionale in cui si trova ad operare il Ministero dell’economia e delle finanze risulta caratterizzato da elementi di notevole impatto sul tessuto sociale e sulla vita civile dei cittadini. L’attuale situazione dei conti pubblici, il perdurante clima congiunturale e le poco incoraggianti stime di crescita assegnano al predetto dicastero un ruolo determinante in ordine al controllo della spesa pubblica, alla redistribuzione del reddito, alla qualità delle prestazioni e, più in generale, al benessere sociale. La mission intestata al ministero assume rilevanza ancora più accentuata se solo si pensi ai compiti attribuiti dalla legge in relazione alla predisposizione dei documenti di indirizzo macroeconomico, alla politica economica e finanziaria, al documento di bilancio e alla governance macroeconomica, anche in funzione dell’appartenenza dell’Italia all’Unione europea. 191
In tale contesto, è evidente come la fase della programmazione strategica, che si concretizza nella direttiva generale per l’azione amministrativa e la conseguente gestione, svolga una funzione di fondamentale importanza nella sfida inerente il contenimento della spesa pubblica, unitamente al miglioramento della qualità delle prestazioni offerte agli utenti. In questa sede, viene presa in esame la direttiva generale per l’anno 2008, emanata in data 24 gennaio 2008. Ma prima di passare in rassegna gli obiettivi ed i contenuti del documento in questione, è necessario chiarire le motivazioni che hanno qui condotto a prescegliere, quale amministrazione di riferimento, il Ministero dell’economia e delle finanze e ad individuare, quale periodo temporale da analizzare, l’anno 2008. Quanto al primo aspetto, la decisione di assumere il Ministero dell’economia e delle finanze ad oggetto dell’analisi trova ragione nel fatto che il suddetto dicastero può essere considerato una best practice di riferimento per le altre amministrazioni centrali, come confermato, peraltro, dai periodici rapporti predisposti dal Comitato tecnico-scientifico per il controllo strategico nelle amministrazioni dello Stato 422 . Sicché, tale caratteristica consentirà di valutare, nell’ambito delle amministrazioni statali, lo stato di attuazione del processo di programmazione strategica, anche in relazione alle disposizioni di cui al d.lgs. n. 150/2009. 422 Da ultimo, v. Comitato tecnico scientifico per il coordinamento in materia di valutazione e controllo strategico nelle amministrazioni dello Stato, Processi di programmazione strategica e controlli interni nei ministeri. Stato e prospettive. Rapporto di legislatura, Roma, Istituto poligrafico e zecca dello Stato, marzo 2006, 73, ove si afferma che, nel Ministero dell’economia e delle finanze, “il processo di programmazione strategica ha subito decisi miglioramenti ed è entrato in una fase di consolidamento sia da un punto di vista metodologico che procedurale”. 192
Page 1 and 2:
SCUOLA DOTTORALE DI DIRITTO EUROPEO
Page 3 and 4:
INDICE Introduzione . . . . . . . .
Page 5 and 6:
1.1.3. (Segue): c) il sistema di mo
Page 7 and 8:
strategico l’attività programmat
Page 9 and 10:
organizzazioni pubbliche. Non è un
Page 11 and 12:
l’indagine, se la programmazione
Page 13 and 14:
CAPITOLO I L’ATTIVITA’ DI PROGR
Page 15 and 16:
scarsa prevedibilità degli eventi
Page 17 and 18:
A tale ultimo riguardo, merita di e
Page 19 and 20:
può ricondursi alla “pianificazi
Page 21 and 22:
new public management 20 . Tale inn
Page 23 and 24:
missione istituzionale. A tale scop
Page 25 and 26:
andamento dell’azione amministrat
Page 27 and 28:
amministrativa, per conferire razio
Page 29 and 30:
coordinamento dell’azione amminis
Page 31 and 32:
Riguardata come principio ispirator
Page 33 and 34:
La programmazione assume, poi, il c
Page 35 and 36:
espressamente dall’ambito di appl
Page 37 and 38:
concreta da porre in essere per il
Page 39 and 40:
sarà nel tempo, superando così il
Page 41 and 42:
Attraverso una gestione strategica
Page 43 and 44:
soddisfazione del cittadino-utente
Page 45 and 46:
ichieste degli stakeholders 100 . I
Page 47 and 48:
mandato istituzionale. Essa possied
Page 49 and 50:
In questo senso, la visione rispecc
Page 51 and 52:
Per un verso, essa implica necessar
Page 53 and 54:
la strategia che, per sua stessa na
Page 55 and 56:
Il principio di buon andamento dell
Page 57 and 58:
attività stesse 135 . Sicché, è
Page 59 and 60:
aggiungimento (input) 140 , indican
Page 61 and 62:
guardare, le “procedure logiche,
Page 63 and 64:
possibile e con il massimo rendimen
Page 65 and 66:
Di seguito, le due coppie di concet
Page 67 and 68:
Nelle pagine che seguono, dopo aver
Page 69 and 70:
metodologia, il ciclo di programmaz
Page 71 and 72:
amministrativo, che si pongono “c
Page 73 and 74:
In materia, non sembra superfluo no
Page 75 and 76:
di gestione, ecc.). La programmazio
Page 77 and 78:
Il principio di distinzione tra pol
Page 79 and 80:
distinzione tra le funzioni di indi
Page 81 and 82:
fiduciaria che, determinando un rap
Page 83 and 84:
A questa situazione anomala ha post
Page 85 and 86:
letta alla luce del d.lgs. n. 150/2
Page 87 and 88:
che la direttiva annuale del minist
Page 89 and 90:
governo - predisposte dal Comitato
Page 91 and 92:
L’atto di cui si discute deve ess
Page 93 and 94:
Con tale atto di indirizzo, l’org
Page 95 and 96:
La direttiva annuale - che, in osse
Page 97 and 98:
espressione, deve limitarsi ai cont
Page 99 and 100:
del tutto generico consente a ciasc
Page 101 and 102:
ealizzare le suddette priorità, in
Page 103 and 104:
coerenti con la sua missione”. In
Page 105 and 106:
precludere ai dirigenti lo svolgime
Page 107 and 108:
impiegate dalla pubblica amministra
Page 109 and 110:
dell’amministrazione, si articola
Page 111 and 112:
principali elementi di carattere po
Page 113 and 114:
processo di programmazione strategi
Page 115 and 116:
azionalizzazione del processo integ
Page 117 and 118:
c) aggiornamento della proposta di
Page 119 and 120:
Le considerazioni svolte in relazio
Page 121 and 122:
finanziarie necessarie per realizza
Page 123 and 124:
4.3. Pianificazione, programmazione
Page 125 and 126:
“programmazione” non solo per d
Page 127 and 128:
provincia al Consiglio. Nel rispett
Page 129 and 130:
Come si può notare, il documento d
Page 131 and 132:
l’organo esecutivo dell’ente lo
Page 133 and 134:
In questo senso, il Peg costituisce
Page 135 and 136:
assegnando, appunto, ai dirigenti l
Page 137 and 138:
cominciato ben prima della delibera
Page 139 and 140:
annuale ed individuando, contestual
Page 141 and 142:
termini quali-quantitativi, i progr
Page 143 and 144:
messe a disposizione degli organi d
Page 145 and 146: competenze organizzative del dirige
Page 147 and 148: funzioni ed ai poteri assegnati dal
Page 149 and 150: ha riguardo alle particolari funzio
Page 151 and 152: Tra breve, dopo aver ripercorso sin
Page 153 and 154: Tale normativa prevedeva, per ciasc
Page 155 and 156: dei risultati delle attività svolt
Page 157 and 158: aree di attività si riferiscono, i
Page 159 and 160: Il piano strategico delle universit
Page 161 and 162: dell’università 344 . Esso svolg
Page 163 and 164: L’elaborazione delle specifiche a
Page 165 and 166: con lo scopo generale di “rompere
Page 167 and 168: termini di raggiungimento degli obi
Page 169 and 170: -, di fornire supporto metodologico
Page 171 and 172: prime, in un quadro logico in cui i
Page 173 and 174: la corretta “gestione della perfo
Page 175 and 176: possono giustificarsi obiettivi qua
Page 177 and 178: in ragione delle priorità, dei pro
Page 179 and 180: unico apparato caratterizzato dal c
Page 181 and 182: all’attuazione delle politiche at
Page 183 and 184: isultati prestabiliti (check) 390 e
Page 185 and 186: condotto a disciplinare, dapprima,
Page 187 and 188: sussista una relazione di continenz
Page 189 and 190: dell’inerzia degli organi compete
Page 191 and 192: normativo sul quale insiste la mate
Page 193 and 194: sostanzialmente legata allo scopo p
Page 195: L’indagine che viene condotta in
Page 199 and 200: del Consiglio dei ministri, in mate
Page 201 and 202: strategici ed i relativi piani di a
Page 203 and 204: di indirizzo politico e, più in ge
Page 205 and 206: di direttiva offerto dal Comitato t
Page 207 and 208: proporzionalmente distribuito a sec
Page 209 and 210: avente natura qualitativa o quantit
Page 211 and 212: Come si avrà modo di verificare in
Page 213 and 214: meramente indicativo, l’approvazi
Page 215 and 216: programmatici, che saranno analizza
Page 217 and 218: temporale coincidente, di regola, c
Page 219 and 220: Con il documento in questione, il C
Page 221 and 222: udget”, finalizzato a garantire l
Page 223 and 224: In questo senso, come si avrà modo
Page 225 and 226: il 2007 rappresenta l’ultimo anno
Page 227 and 228: Gli obiettivi innovativi si sostanz
Page 229 and 230: esponsabilità amministrativa, dei
Page 231 and 232: produzione in ottica “tempo reale
Page 233 and 234: programmazione, gestione e controll
Page 235 and 236: l’idea di come l’amministrazion
Page 237 and 238: dirigenti responsabili delle strutt
Page 239 and 240: Il prodotto preso in considerazione
Page 241 and 242: “Promuovere la rigenerazione dell
Page 243 and 244: piano strategico 2007-2009 possano
Page 245 and 246: Sulla base della missione e della v
Page 247 and 248:
La linea d’azione definisce gli s
Page 249 and 250:
In relazione al monitoraggio, il pi
Page 251 and 252:
150/2009; tale raffronto consentir
Page 253 and 254:
correlate alla spending review ed a
Page 255 and 256:
acquisito, entro il mese di settemb
Page 257 and 258:
In ordine a tale ultimo aspetto, la
Page 259 and 260:
In secondo luogo, da una lettura de
Page 261 and 262:
strumento in questione testimonia l
Page 263 and 264:
Con riferimento al rapporto tra la
Page 265 and 266:
questione, a testimonianza della co
Page 267 and 268:
amministrazione), avviene sulla bas
Page 269 and 270:
1.3. Le amministrazioni locali L’
Page 271 and 272:
con gli altri atti di indirizzo, ev
Page 273 and 274:
locali, da due tipologie di obietti
Page 275 and 276:
Sono due, in buona sostanza, i cara
Page 277 and 278:
aggiunti, in valore assoluto, bens
Page 279 and 280:
d’azione (cui sono associati pres
Page 281 and 282:
assegnati nell’esercizio finanzia
Page 283 and 284:
sviluppo di metodologie basate sull
Page 285 and 286:
aggiungimento degli obiettivi), sia
Page 287 and 288:
programma, assicura, tuttavia, che
Page 289 and 290:
degli obiettivi, nonché il riferim
Page 291 and 292:
accennava in precedenza: quello rel
Page 293 and 294:
di “contratto sociale” 509 , un
Page 295 and 296:
Quanto al secondo aspetto, l’esam
Page 297 and 298:
maggiormente accomuna le amministra
Page 299 and 300:
Sul punto, occorre da subito eviden
Page 301 and 302:
innalzare i livelli della qualità
Page 303 and 304:
dell’efficacia della pubblica amm
Page 305 and 306:
BIBLIOGRAFIA M. AGNOLI, L’efficie
Page 307 and 308:
G. BERTI, La pubblica amministrazio
Page 309 and 310:
S. CASSESE, Il rapporto tra politic
Page 311 and 312:
G. CORSO, G. FARES, Quale spoils sy
Page 313 and 314:
B. DENTE, N. PIRAINO, La parabola d
Page 315 and 316:
M.S. GIANNINI, Premessa, in G. AMAT
Page 317 and 318:
A. LIPPI, M. MORISI, Scienza dell
Page 319 and 320:
L. MERCATI, voce Buon andamento, in
Page 321 and 322:
D. OSBORNE, T. GAEBLER, Dirigere e
Page 323 and 324:
R. RESTA, L’onere di buona ammini
Page 325 and 326:
N. SPERANZA, Il principio di buon a
Page 327:
A. ZITO, Il risultato nella teoria
show all

scuola dottorale di diritto europeo, storia e sistemi giuridici dell ...

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

Delete template?

Save as template?