scuola dottorale di diritto europeo, storia e sistemi giuridici dell ...
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In relazione alle fonti normative <strong>dell</strong>a <strong>di</strong>rettiva ministeriale, si<br />
richiama l’attenzione sulla <strong>di</strong>versa terminologia – per il vero rilevante<br />
esclusivamente sul piano letterale – usata dal d.lgs. n. 165/2001 e dal d.lgs.<br />
n. 286/1999, per in<strong>di</strong>care il medesimo atto <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzo: “<strong>di</strong>rettive generali”<br />
(artt. 4 e 14 del d.lgs. n. 165/2001 219 ) e “<strong>di</strong>rettiva annuale” del ministro (art.<br />
8 del d.lgs. n. 286/1999).<br />
Come osservato in precedenza, la <strong>di</strong>rettiva generale rappresenta un<br />
limpido esempio del principio <strong>di</strong> separazione tra politica e<br />
amministrazione 220 , in quanto, pur essendo espressione del potere <strong>di</strong><br />
in<strong>di</strong>rizzo politico-amministrativo, nasce proprio dall’esigenza <strong>di</strong> non ledere<br />
la sfera <strong>di</strong> autonomia del <strong>di</strong>rigente. Sulla medesima lunghezza d’onda si è,<br />
da tempo, assestata anche la giurisprudenza, la quale ha affermato che “le<br />
<strong>di</strong>rettive (…) devono essere <strong>di</strong>rette a svolgere nei confronti dei <strong>di</strong>rigenti una<br />
funzione <strong>di</strong> alta <strong>di</strong>rezione, <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzo e <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento (…) senza<br />
vincolare le scelte amministrative, tecniche e gestionali degli apparati” 221 .<br />
219 Secondo F. MERLONI, Commento art. 14, in A. CORPACI, M. RUSCIANO, L. ZOPPOLI (a<br />
cura <strong>di</strong>), La riforma <strong>dell</strong>’organizzazione, cit., 1137, l’art. 14, comma 1, del d.lgs. n.<br />
29/1993 (ora d.lgs. n. 165/2001) può considerarsi una norma <strong>di</strong> “precisazione e<br />
proce<strong>di</strong>mentalizzazione” <strong>dell</strong>’art. 3, comma 1 (ora art. 4, comma 1), <strong>dell</strong>o stesso decreto<br />
delegato.<br />
220 C. CHIAPPINELLI, La programmazione <strong>di</strong> governo e nei ministeri, in C. CHIAPPINELLI, L.<br />
CONDEMI, Programmazione e controlli nelle pubbliche amministrazioni, Milano, Giuffrè,<br />
2004, 113, che evidenzia l’evoluzione <strong>dell</strong>e <strong>di</strong>rettive generali “da provve<strong>di</strong>menti car<strong>di</strong>ne, <strong>di</strong><br />
snodo tra in<strong>di</strong>rizzo politico e gestione amministrativa, a raccordo tra programma <strong>di</strong> governo<br />
e politiche <strong>di</strong> settore”. Esprime perplessità sulla funzione <strong>dell</strong>a <strong>di</strong>rettiva annuale P. FORTE,<br />
Il principio <strong>di</strong> <strong>di</strong>stinzione tra politica e amministrazione, cit., 132, secondo cui la <strong>di</strong>rettiva<br />
in questione “spesso si risolve in un atto generalissimo o in una tralatizia traduzione dei<br />
compiti istituzionali, tradendo la sua funzione <strong>di</strong> vero e proprio fulcro <strong>dell</strong>a <strong>di</strong>stinzione tra<br />
politica e amministrazione”.<br />
221 Corte dei conti, sez. contr. St., 28 luglio 1995, n. 104, in Foro it., 1996, III, 608. Sul<br />
punto, G. DELLA CANANEA, Gli atti amministrativi generali, cit., 369, definisce tali <strong>di</strong>rettive<br />
come “il trait d’union tra la politica, intesa come definizione degli obiettivi <strong>dell</strong>’azione<br />
pubblica e dei relativi mezzi, e la concreta gestione”.<br />
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