Scarica Foodmeat - Pool.mo.it

Primo pianoGdo, il Fondo StrategicoItaliano entra in Finiperdi Marco PederzoliL’operazione consentiràa Finiper di mantenerel’Italianità del marchio eavviare importanti progettidi crescita verso nuovimercati.marco Brunelli.mFoodmeatFoodmeatFoodmeatFoodmeatFoodmeat 88 maggio 2013ilano. Si fanno progetti in grandein casa Finiper. Questo gruppo dellagrande distribuzione, che fa capo all’imprenditoreMarco Brunelli e vale 2,2 miliardidi euro di ricavi, ha registrato nei giorniscorsi l’ingresso nel suo capitale di FondoStrategico Italiano, holding di partecipazioniil cui azionista strategico è la Cassa Depositie Prestiti. Finiper, che opera sul mercatocon i marchi Grande I, Iper e Unes,potrà quindi non solo mantenere l’italianitàdel marchio (per difendere la quale Brunelli,tre anni fa, si era ricomprato il 20 percento che era nelle mani della franceseCarrefour, versando 100 milioni di euro),ma anche dare avvio a un importante progettodi crescita, che possa realmente porreFiniper in concorrenza con i grandi gruppifrancesi e tedeschi. E proprio tale progettodi sviluppo si prefigura come una condizionenecessaria per sostenere in modoconcreto la filiera agro-alimentare italianasui mercati esteri, favorendone l’aumentodelle esportazioni. A intuire l’affare è statodel resto lo stesso Fondo Strategico Italiano,che ha deciso di investire in aziendesane per spingere la nascita di poli nazionali,in particolare nell’ambito dell’agroalimentareitaliano.«Il Fondo – ha spiegato lo stesso Brunellial Corriere della Sera – ha un approcciodi lungo termine e questo fornisce stabilitàall’assetto azionario». Ovvero, «mentre unnormale fondo di private equity – prosegueil servizio citato – fa investimenti che hannouna durata media di 3-5 anni, il FondoStretegico Italiano è quello che Brunelli definisce“un investitore paziente, senza scadenzae con un’inclinazione verso la crescitadimensionale delle aziende partecipate”.Unelemento importante per un gruppoil cui fondatore ha 85 anni, ma ha una solidasquadra manageriale che poggia, sottoil profilo operativo, su Stefano Albertazziper gli Iper, Mario Gasbarrino per Unes esu Luigi Arnaudo come amministratore delegatodella holding Finiper». «La programmazionee la continuità familiare sono unodei motivi per cui abbiamo aperto il capitaleal Fondo - conferma l’imprenditore alCorriere -: il FSI ha modalità che permettonola crescita delle aziende in continuitàcon l’impostazione del fondatore, con unaflessibilità a mantenere un assetto miratoa salvaguardare gli obiettivi aziendali specifici.Inoltre - conclude Brunelli - è un investitoreche per statuto può operare esclusivamentein minoranza, rispettoso di una governanceequilibrata e del ruolo del socioimprenditore».L’operazione Finiper – Fondo Strategico Italianopotrà quindi dare una nuova energia aun settore ancora estremamente frantumato,come è quello della grande distribuzioneitaliana, attualmente la meno concentratad’Europa e ancora affatto internazionalizzata.Secondo il rapporto Nielsen 2012, infatti,i primi tre attori della Gdo italiana detengonosoltanto il 34 per cento di quota dimercato, contro il 55 per cento di Franciae Spagna, il 58 per cento della Germaniae il 60 per cento del Regno Unito. Tuttavia,proprio la situazione della grave crisi economicaancora in atto, potrà aprire diversiscenari non ancora del tutto prevedibiliper Finiper. Gli analisti scommettono infattisia su prossime acquisizioni medio-piccoleall’insegna di andare sempre più verso unaconcentrazione del mercato, sia sull’acquisizionedelle attività italiane di Carrefour. Ilgruppo transalpino, del resto, in passato èstato uno storico alleato di Brunelli. Tuttavia,pensare a quest’ultima operazione appareoggi ancora piuttosto azzardato: standoalle dichiarazioni di Giuseppe Brambilla,amministratore delegato di Carrefour Italia,il gruppo francese non ha affatto intenzionedi disinvestire in Italia. Anzi, sta propriofacendo nuovi investimenti nei negozi di vicinato.E poi, c’è il particolare non trascurabileche attualmente Carrefour ha dimensionidoppie rispetto a Finiper. n