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La composizione chimica del protoplasma;

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13Il “visibile” è compreso tra i 400 e 750 nm; al di sotto di 400 nm vi è l’ultravioletto mentre al disopra dei 750 nm vi è l’infrarosso. <strong>La</strong> luce bianca è un insieme di onde <strong>del</strong> visibile cioè non èmonocromatica.Il Microscopio ottico;Il microscopio ottico è detto anche “a luce trasmessa nel campo <strong>del</strong> visibile”. Ed è costituito da duelenti: obbiettivo ed oculare. L’ingrandimento finale è dato dal prodotto <strong>del</strong>l’ingrandimento<strong>del</strong>l’obbiettivo per l’ingrandimento <strong>del</strong>l’oculare.Il fattore più importante nel microscopio ottico è il limite di risoluzione, che rappresenta la distanzapiù piccola per cui due punti sono percepibili come distinti e si misura in micron.LR=0,61 ⋅ λA.N .Figura 3.Formula <strong>del</strong>limite di risoluzioneIn questa equazione i vari dati rappresentano:1. 0,61 = costante di Plank.2. A.N. = apertura numerica (dipende dall’ottica <strong>del</strong> microscopio) che è pari ad n · sen µ dove nrappresenta l’indice di rifrazione <strong>del</strong> mezzo attraverso il quale viaggia la luce che solitamente ècompreso tra 1 e 2, µ rappresenta invece la metà <strong>del</strong>l’angolo di apertura <strong>del</strong>la lente obbiettivo.3. λ è invece la lunghezza d’onda <strong>del</strong>la luce utilizzata.Gli obiettivi di un microscopio ottico possono essere:• A secco: con indice di rifrazione al massimo di 0,2 micron .• A immersione: con risoluzione maggiore (0,1 micron). Tra l’obiettivo e l’oggetto è interpostouna goccia di olio con un indice di rifrazione simile a quello <strong>del</strong> vetro.Per ciò che invece riguarda la luce utilizzabile, i limiti di risoluzione ottenibili sono:• Luce bianca: 0,25 micron• Luce violetta: 0,17 micron• Ultravioletto: 0,1 micronImportante è anche lo spessore <strong>del</strong> campione da analizzare 8 ; lo spessore ottimale va da 1 a 10 micronmentre a 50 micron la luce non è più in grado di passare efficacemente.Microscopio a contrasto di fase;Questo microscopio permette l’osservazione <strong>del</strong>le cellule senza bisogno di colorarle.Questo strumento sfrutta un limite <strong>del</strong>l’occhio umano: l’uomo infatti riesce a percepire le sfasature<strong>del</strong>le onde luminose solo quando queste variazioni superano di ¼ la lunghezza <strong>del</strong>l’onda stessa.8 Vedi preparazione <strong>del</strong> campione per l’osservazione in microscopia ottica

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