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La composizione chimica del protoplasma;

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39l’estremità +.3 ) Si aumenta ancora la concentrazione di tuboline e dal lato + vengono aggiunte più unità diquante ne vengono eliminate, mentre dal lato - la situazione rimane immutata.4 ) Aumentiamo ancora la concentrazione e osserviamo che ai due estremi il numero di unitàacquistate e rimosse è lo stesso; il filamento raggiunge cioè una lunghezza costante.5 ) Se aumentiamo ancora la concentrazione di tuboline anche all’estremità - se neaggiungono più di quante se ne eliminano creando un filamento che cresce da ambedue le partiConsiderando di aver raggiunto la lunghezza statica <strong>del</strong> filamento, le unità si spostano in breve tempodall’estremo + a quello - con un processo detto attività mulinello che è stata dimostrata in vitro manon in vivo.Si è detto che per poter fare questo esperimento era necessario avere GTP.Questa molecola ad alto contenuto di energia è infatti fondamentale per il processo diacquisto - liberazione di unità. Essa si lega alle tuboline beta sotto forma di GTP poi, dopo pocoviene idrolizzata in GDP la quale tende a staccarsi ed a tornare in soluzione.E’ quindi evidente che se vi è tanta tubolina tendono ad aggiungersi tanti monomeri quindi la partecon la GTP è stabile, mentre se sono poche le molecole di tubolina tende a staccarsi.Lo studio in vivo;Questo tipo di studio ha dimostrato che, pur presentando sempre la doppia polarità, i microtubuli sitiin un sistema cellulare si accrescono e si accorciano sempre dalla stessa parte +.L’ipotesi è che la parte - rimane protetta dal materiale finemente granulare <strong>del</strong> centrosoma che quindine limita le variazioni di lunghezza.Tutto questo è stato possibile osservarlo iniettando tuboline marcate in fluorescenza nelle cellule dastudiare.<strong>La</strong> tubolina gamma;Questa tubolina <strong>del</strong>la quale non si è ancora parlato, ha un ruolo particolare. Essa infatti risiede nelcentrosoma ed è la molecola che da’ l’avvio al processo di costruzione dei microtubuli essendo ingrado di interagire con le tuboline beta di ogni eterodimero.Le proteine che entrano a far parte <strong>del</strong>la struttura dei microtubuli;<strong>La</strong> specializzazione <strong>del</strong>la cellula dipende dai microtubuli. Alcuni microtubuli entrano in contatto conla membrana plasmatica e continuano ad allungarsi senza poter più disassemblarsi perché entrano incontatto con <strong>del</strong>le proteine non ben identificate dette capping proteins (o proteine cappuccio) cheincappucciano la struttura dei microtubuli.Vi sono poi altre proteine, le M.A.P. che, associate ai microtubuli, stabilizzano gli eterodimeri controil disassemblaggio spontaneo al quale andrebbero incontro; sono presenti in numero variabile.Le M.A.P. sono divise in Tau (con basso peso molecolare) e le M.A.P da 1 a 6(con PM = 200.000 - 300.000 dalton).Queste proteine sono costituite da una porzione che si inserisce nella parete <strong>del</strong> microtubulo perstabilizzarne la struttura e da una porzione sporgente che può interagire con altri tubuli oppureinteragire con i filamenti di Actina o con in filamenti intermedi.Le funzioni dei microtubuli;

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