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La composizione chimica del protoplasma;

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27Tenendo conto dei processi biochimici ora elencati, il percorso <strong>del</strong>le glicoproteine che transitano nelGolgi è il seguente:1 ) Dal RER si staccano vescicole di trasporto (riconoscibili per il rivestimento proteico) che, sifondono con le cisterne <strong>del</strong> cis e vi riversano il loro contenuto (alcune <strong>del</strong>le vescicole sembra che poipossano ritornare indietro).2 ) Giunte nelle cisterne cis una parte di queste glicoproteine subisce l’aggancio (ai due mannositerminali) di due fosfati che la preserveranno dall’azione degli altri compartimenti <strong>del</strong> Golgi.3 ) Le altre glicoproteine (con quelle lisosomiali) proseguono il viaggio nel compartimento mediano<strong>del</strong>l’apparato dove subiscono modificazioni nelle catene oligosaccaridiche da parte di altri enzimi:la mannosidasi I che stacca tre unità di mannosio e la N-Acetilglucosammintransferasi aggiunge unamolecola di N-Acetilglucosammina. A questo punto la mannosidasi II rimuove altre due unità dimannosio mentre una seconda N-Acetilglucosammintransferasi aggiunge un’altra molecola dizucchero aminato.4 ) A questo punto, le glicoproteine così ottenute vengono trasferite nel compartimento trans dovesubiscono da parte degli enzimi transferasici <strong>del</strong> galattosio e <strong>del</strong>l’acido sialico l’aggiunta di duemolecole di galattosio e quindi di due molecole di acido sialico.5 ) Le nuove glicoproteine sono destinate in parte ai granuli di secrezione ed in parte a rinnovare lamembrana plasmatica che costituisce il glicocalice.Fino a qualche tempo fa, il mo<strong>del</strong>lo classico <strong>del</strong>la progressione <strong>del</strong>le cisterne dal cis al trans era il piùaccettato. Dopo studi sulla compartimentazione era difficile accettare l’idea che le diverse cisternepotessero modificarsi in altre, così si avvalorò l’ipotesi che le cisterne rimangono fisse mentre sonole glicoproteine che passano da un compartimento all’altro per gemmazione di vescicole. Esperimentirecenti sembrano avvalorare questa ipotesi.Riassumendo possiamo dire che le funzioni <strong>del</strong> Golgi sono:- quella di rappresentare una stazione intermedia di elaborazione nel trasporto dei prodotti <strong>del</strong>lasecrezione proteica dal luogo <strong>del</strong>la sintesi a quello <strong>del</strong>l’esocitosi.- è il luogo dove avviene l’aggiunta di carboidrati alle proteine per la sintesi di glicoproteine edei proteoglicani- presiede al rinnovamento <strong>del</strong>la membrana plasmatica- è la sede <strong>del</strong>la formazione dei lisosomi primari e <strong>del</strong>l’acrosoma degli spermatozoiL’apparato vacuolare interno ed il processo di secrezione (REG, REL e App. Golgi);Il REG, il REL e l’apparato di Golgi formano un sistema collegato strutturalmente e funzionalmente,per questo vengono considerati come elementi <strong>del</strong>l’apparato vacuolare interno.Il processo di sintesi, trasporto e liberazione dei materiali destinati all’elaborazione è definitodi secrezione. Tale meccanismo è stato possibile osservarlo con l’autoradiografia al microscopioelettronico somministrando un amminoacido marcato con tritio, per esempio la leucina 3 H.L’amminoacido viene assunto dalla cellula ed incorporato nella nuova catena poliptidica. Conprelievi successivi nel tempo si osserva che, dopo 2-3 minuti la sostanza marcata è esclusivamentenei ribosomi; dopo 5-6 minuti è nelle cisterne <strong>del</strong> reticolo ergastoplasmatico e nelle vescicole <strong>del</strong>Golgi. In periodi successivi la marcatura passa nei vacuoli di esocitosi per poi essere secreta.

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