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La composizione chimica del protoplasma;

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3Le proteine sono costituite da elementi fondamentali chiamati amminoacidi (vedi Figura 1). Ciascunamminoacido è costituito da un atomo di carbonio posto in posizione centrale che prende il nome dicarbonio alfa, da un gruppo amminico NH 3 , da un gruppo carbossilico COOH, da un atomo dicarbonio e da un “residuo” R.E’ proprio questo residuo che distingue un amminoacido dall’altro.Gli amminoacidi usati dalla cellula sono 20 anche se in realtà in natura ne esiste un numero superiore.Il legame esistente tra due amminoacidi è detto legame peptidico.Alcuni esempi di amminoacidi sono l’acido aspartico e l’acido glutammico, la valina etc.In genere gli amminoacidi possono essere:• Polari con carica• Polari senza carica• Non polari• Con il residuo R costituito da H o da CH 3Una proteina possiede diverse strutture: primaria, secondaria, terziaria e quaternaria checontribuiscono a rendere funzionale la molecola.Struttura primaria <strong>del</strong>la proteine;<strong>La</strong> semplice sequenza degli amminoacidi che costituiscono una proteina prende il nome di strutturaprimaria.Struttura secondaria <strong>del</strong>le proteine;<strong>La</strong> configurazione in struttura secondaria di una proteina può essere di due tipi:♦ Configurazione alfa:E’ data dall’instaurarsi di legami idrogeno tra l’idrogeno <strong>del</strong> gruppo peptidico di un amminoacidoe l’ossigeno <strong>del</strong> gruppo carbossilico di un altro amminoacido. <strong>La</strong> catena si dispone a spiralelungo la superficie di un cilindro immaginario e, naturalmente, la lunghezza <strong>del</strong>la spirale dipendedal numero di amminoacidi che costituiscono la proteina.In questa configurazione la molecola è leggermente estensibile nel senso <strong>del</strong>la lunghezza e, ungruppo di queste molecole poste vicine tra loro, tende ad avvolgersi come i componenti di unafune; ne è un esempio la molecola di cheratina.♦ Configurazione beta:<strong>La</strong> catena polipeptidica in questa configurazione si ripiega su se stessa nello spazio dandoluogo a <strong>del</strong>le lamine con i gruppi R posti (nello spazio) al di sopra e al di sotto <strong>del</strong>la strutturastessa. <strong>La</strong> struttura ottenuta si presenta da un lato molto rigida, mentre dall’altro è dotata di unacerta flessibilità; ne è in questo caso un esempio la proteina <strong>del</strong>la seta.Struttura terziaria <strong>del</strong>le proteine;In questo tipo di struttura la proteina si ripiega su se stessa nello spazio originando dei tratti dicatena paralleli fra loro che si vengono a creare grazie a <strong>del</strong>le interazioni di tipo debole.

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