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ACTA APOSTOLICAE SEDIS - Libr@rsi

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Acta Pii Pp. XI«perchè il régno di Dio è vostro», 3 1trovano una felicità, che tantiricchi non trovano nelle loro ricchezze, sempre inquieti e sempre assetaticome sono di averne di più.Caritàcristiana46. - Ancora più importante, come rimedio del male di cui trattiamo,o certo più direttamente ordinato a risanarlo, è il precetto della carità.Noi pensiamo a quella carità cristiana, « paziente e benigna », 3 2 laquale evita ogni aria di avvilente protezione e ogni ostentazione; quellacarità che ñn dagli inizi del Cristianesimo guadagnò a Cristo i piùpoveri tra i poveri, gli schiavi; e ringraziamo tutti coloro che nelleopere di beneficenza, dalle conferenze di S. Vincenzo de' Paoli fino allegrandi recenti organizzazioni d'assistenza sociale, hanno esercitato edesercitano le opere della misericordia corporale e spirituale. Quantopiù gli operai e i poveri sperimenteranno in se stessi ciò che lo spiritodell'amore animato dalla virtù di Cristo fa per essi, tanto più si spoglierannodel pregiudizio che il Cristianesimo abbia perduto della suaefficacia e la Chiesa stia dalla parte di quelli che sfruttano il loro lavoro.47. - Ma quando vediamo da un lato una folla di indigenti, che pervarie ragioni indipendenti da loro, sono veramente oppressi dalla miseria,e dall'altro lato, accanto ad essi, tanti che si divertono spensieratamentee spendono enormi somme in cose inutili, non possiamo non riconoscerecon dolore che non solo non è ben osservata la giustizia, ma chepure il precetto della carità cristiana non è- approfondito abbastanza,non è vissuto nella pratica quotidiana. Desideriamo pertanto, VenerabiliFratelli, che venga sempre più illustrato con la parola e con gliscritti questo divino precetto, preziosa tessera di riconoscimento lasciatada Cristo ai suoi veri discepoli; questo precetto, che c'insegna a vederenei sofferenti Gesù stesso e ci impone di amare i nostri fratelli comeil divin Salvatore ha amato noi, cioè fino al sacrifìcio di noi stessi e,se occorre, anche della propria vita. Si meditino poi da tutti e spessoquelle parole, per una parte consolanti ma per l'altra terribili, dellasentenza finale, che pronuncerà il Giudice Supremo nel giorno dell'estremoGiudizio : « Venite, o benedetti dal Padre mio : ... perchè ioebbi fame, e voi mi deste da mangiare; ebbi sete, e mi deste da bere...In verità vi dico, che tutte le volte che avete fatto qualche cosa a unodi questi minimi tra i miei fratelli, l'avete fatta a me ». 3 3 E di contro :3 1S. LUCA, VI, 20.3 2I Cor., XIII, 4.3 3S. MATTEO, XXV, 34-40.

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