Tiere furlane 3 - Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
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10 •<br />
ratteristiche che la distinguevano<br />
dalla massa dei vini che andavano<br />
sotto questo nome.<br />
Janez Vajkard Valvasor (1641<br />
- 1693), nobile cragnolino,<br />
valido scrittore e fellow della<br />
Royal Society, scriveva ahimè<br />
in tedesco, ma pure lui mise in<br />
rapporto la Ribolla, che chiamava<br />
Reinfall, col Prosecco, anzi il<br />
vino di Prosecco è una Ribolla:<br />
...Prossegker Wein oder Reinfall<br />
(Marchesetti 1878, 9). E il<br />
vino di Prosecco era weltbekannte<br />
‘famosissimo, famoso in tutto<br />
il mondo’.<br />
È un Top Wine<br />
Panjek 1992, 75 dimostra che<br />
nel Settecento il Prosecco apparteneva<br />
alla “aristocrazia dei<br />
vini” basandosi sulle regalìe che<br />
i deputati della città di Udine<br />
inviavano ai “potenti” dell’epoca:<br />
“Fino al 1716 continua la tradizione<br />
del secolo precedente che<br />
collocava il vino di Rosazzo al<br />
vertice della qualità. Nel 1717 e<br />
1718 accanto al vino di Rosazzo<br />
(inviato al luogotenente) appare<br />
il Prosecco (inviato al patriarca e<br />
ai protettori veneziani). I nostri<br />
dati si interrompono fino al 1738<br />
quando troviamo che il Rosazzo<br />
ha ripreso in pieno il suo ruolo<br />
per mantenerlo fino al 1756. Dal<br />
1757 al 1763 è nuovamente il<br />
Prosecco a entrare nelle regalìe,<br />
anche quando l’assegnazione<br />
prevedeva il vino di Rosazzo (il<br />
7 gennaio 1763 i deputati della<br />
città approvano una polizza per<br />
la consegna al luogotenente di 6<br />
barille picole di prosecho a lire<br />
35 l’una in luoco de’ sei conzi<br />
di vino di Rosazzo).<br />
Nel 1763 compare anche per<br />
la prima volta il Picolitto, limitatamente<br />
a qualche decina di<br />
bottiglie. Negli anni seguenti si<br />
oscilla ancora tra il Prosecco e<br />
il Rosazzo con qualche presenza<br />
di Picolit, finchè dopo il 1770 è<br />
quest’ultimo a monopolizzare gli<br />
omaggi della città”.<br />
In nota: “Dal fatto che il Prosecco<br />
veniva acquistato da un<br />
mercante e dagli accenni a spese<br />
di barche e di dazio di Muscoli<br />
per quello fatto arrivare a Udine,<br />
si può arguire che si trattava di<br />
un vino di importazione”.<br />
A riprova il Proclama contro<br />
quelli che s’ingerissero a vender<br />
Prosecchi, Ribole ed altre<br />
sorti di vini forestieri a minuto<br />
del 22 gennaio 1703 (Panjek<br />
1992, 73).<br />
Una conferma dell’uso del Prosecco<br />
come regalìa ai potenti<br />
ci viene anche da una serie di<br />
documenti cividini gentilmente<br />
messi a nostra disposizione da<br />
Claudio Mattaloni. Ad esempio<br />
nel 1688 quattro barille de<br />
Prosecco mandato à Venetia<br />
agl’Ecc.mi Protettori...<br />
Il Prosecco è meglio<br />
Se, come abbiamo sopra accennato,<br />
il Prosecco poteva essere<br />
confuso con la Ribolla o, meglio,<br />
identificarsi con essa (si<br />
tratta sempre di uvaggi calibrati<br />
per un vino di qualità), in<br />
alcune situazioni la distinzione<br />
è netta. Valga come esempio<br />
l’appena citato Proclama del<br />
1703 (Panjek 1992, 73) e, per il<br />
Goriziano, quanto dice Antonio<br />
Musnig tanto di uve (...ex uva<br />
dicta rebula, cevedin, picolit,<br />
gargagna, proseco, rosem-<br />
Questa pubblicità del 1895 offre un bel campione storico dei vini<br />
commercializzati a Trieste. Si noterà che il Prosecco esiste solo nella tipologia<br />
dolce e che ha prezzi abbastanza sostenuti; il vino di maggior pregio, e di<br />
gran lunga, è il Refosco.<br />
Dalla Guida Generale amministrativa commerciale e corografica di Trieste,<br />
il Goriziano, l’Istria, Fiume e la Dalmazia, Luigi Mora editore, Trieste, 1895.<br />
Biblioteca ERSA "Luigi Chiozza", Scodovacca.