Tiere furlane 3 - Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
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campi distanti anche solo 100<br />
metri possono avere condizioni<br />
molto diverse di esposizione al<br />
sole e al vento” (Spizzo 2009,<br />
145). È impossibile che gli attuali<br />
genetisti possano avere tanta<br />
pazienza, tanto tempo, e tanti<br />
semi di tante aree diverse su<br />
cui operare. Le basi genetiche<br />
di tanta variabilità risiedono<br />
nella particolare biologia riproduttiva<br />
del fagiolo comune (che<br />
rappresenta oltre il 90% dei tipi<br />
coltivati in regione): questa facilita<br />
il mantenimento nel tempo<br />
delle caratteristiche selezionate<br />
dall’agricoltore perché ritenute<br />
utili. Tale aspetto è confermato<br />
dalla elevata variabilità tuttora<br />
esistente all’interno di altre<br />
Non è raro osservare la coltivazione<br />
di una mescolanza di tipi di fagioli.<br />
Nella foto si notano, accanto a<br />
semi di fagiolo comune (Phaseolus<br />
vulgaris) anche materiali derivati<br />
da ibridazione naturale fra questo<br />
ed il Bianco di Spagna (Phaseolus<br />
coccineus). In quest’ultimo caso i<br />
semi sono di maggiori dimensioni,<br />
con fondo vinato e colorazione<br />
scura.<br />
orticole che hanno il medesimo<br />
sistema riproduttivo del fagiolo,<br />
ad es. il pomodoro, il peperone<br />
ed il pisello.<br />
Facciamo seguire una sintetica<br />
descrizione dei fagioli più interessanti.<br />
Fasûl Favâr (Fagiolo Favâr).<br />
Si tratta di un fagiolo rampicante<br />
un tempo molto coltivato nella<br />
pianura friulana. Veniva seminato<br />
al piede delle giovani piante di<br />
mais che fungevano da tutori.<br />
Con l’avvento del diserbo chimico,<br />
a partire dagli anni Sessanta,<br />
la coltivazione in consociazione<br />
al mais si è notevolmente ridotta<br />
fi no a scomparire quasi del tutto.<br />
Destino analogo hanno subito le<br />
coltivazioni negli orti dove sono<br />
stati soppiantati dai borlotti,<br />
in genere più produttivi ed<br />
“attraenti”. Il baccello, così<br />
come il seme, è di colore<br />
beige. Il seme, di<br />
buone dimensioni, di<br />
aspetto reniforme e<br />
schiacciato, richiama<br />
nelle caratteristiche<br />
la fava e da ciò<br />
trae origine il nome.<br />
Sono molto apprezzati<br />
per il tegumento<br />
particolarmente sottile<br />
e per il gusto che ricorda<br />
la castagna.<br />
Fasûl Cesarìn (Fagiolo Cesarìn).<br />
Fagiolo rampicante coltivato<br />
in Val Pesarina, alta Val<br />
Tagliamento e conca di Illegio<br />
in comune di Tolmezzo. Il nome<br />
deriva dall’aspetto della granella<br />
(tonda, piccola e di colore verde)<br />
che ricorda il pisello, in friulano<br />
cèsare o cesarón. È adatto alla<br />
produzione di granella secca.<br />
Fasûl dal Santissim o da<br />
L’Àcuile (Fagiolo del Santissimo<br />
o dell’Aquila). Fagiolo rampicante<br />
che si coltiva nei comuni di<br />
Arta Terme, Tolmezzo e Cavazzo<br />
Carnico. L’appellativo deriva dalla<br />
forma della macchia che circonda<br />
l’ilo la quale richiama nelle fattezze<br />
l’ostensorio o… un rapace.<br />
È varietà poco produttiva, ma<br />
la sua granella è adatta sia alla<br />
produzione di materiale secco<br />
che ceroso.<br />
Fasûl Laurón (Fagiolo Lauron).<br />
Borlotto rampicante con<br />
granella di piccole dimensioni.<br />
Varietà adatta sia alla raccolta a<br />
fresco che a secco. Si coltiva in<br />
Val Pesarina.<br />
Fasûl Militón (Fagiolo Militon).<br />
Fagiolo rampicante di buona produttività<br />
e con granella adatta sia<br />
alla raccolta cerosa che secca. Si<br />
coltiva prevalentemente nell’area<br />
di Forni di Sopra.<br />
Fasûl dal Voglùt o Plombìn<br />
(Fagiolo dal Voglut 'occhietto' o<br />
Plombin). Fagiolo rampicante<br />
coltivato nella Valle della Bût e<br />
nella Val Pesarina. Il nome deriva<br />
dalla particolare colorazione scura<br />
che circonda l’ilo. La granella<br />
è adatta sia per la raccolta a<br />
fresco che a secco; le caratteristiche<br />
culinarie sono discrete, la<br />
produttività è buona.<br />
Fasûl Borlòt di Pesària<br />
(Fagiolo Borlotto di Pesariis).<br />
Coltivato nell’omonima frazione<br />
del comune di Prato Carnico in<br />
Val Pesarina (Canal Pedarzo). È<br />
rampicante e adatto sia per la<br />
produzione di granella fresca che<br />
secca.